venerdì 20 marzo 2009

Europa, aiutaci tu!

Quotidiano L'Adige di ieri, via Lagorai, che ringrazio!

«L'istruttoria ha confermato le previsioni della relazione di incidenza, riscontrando la potenziale significatività dell'incidenza su specie e habitat delle opere previste, anche in rapporto agli effetti cumulativi con le altre opere descritte nel quadro di riferimento programmatico (pista di rientro). Tuttavia l'adozione delle misure mitigative proposte permette di conseguire il riequilibrio rispetto agli impatti provocati dalla realizzazione delle opere, portando a concludere che il progetto non determina incidenze negative sull'integrità dei siti coinvolti».

Questa la formula usata dalla Provincia di Trento per dare il via libera al collegamento sciistico S. Martino - Passo Rolle.

"- Si piglia gioco di me? - interruppe il giovine. - Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?"*

Si piglian gioco di noi col loro latinorum? Io qui ci leggo: è confermato l'impatto ambientale, ci saranno danni notevoli alle specie protette dal parco di Paneveggio, cambierà il colpo d'occhio sul Cimone, di fatto è una devastazione ambientale, ma con quattro modifichine al progetto mettiamo a tacere il VIA e spianiamo la strada alle solite lobby degli impianti di risalita. Ma lo sappiamo, io non so leggere molto bene e sono maligna e cattiva.

Colbricon. (Foto Val)

PS: dopo un po' di anni l'altro giorno ho fatto in inverno il giro dei passi. In auto eh, che in pista non vado a sciare dai tempi di Carlo Codega, e non ci torno sicuramente.

Sono rimasta impressionata da come hanno conciato queste povere Dolomiti: un delirio di piste e impianti di risalita, piloni ovunque, sembrano tutte dei puntaspilli. D'estate colpiscono meno, ma l'inverno spiccano tremendamente sulla neve, fare una foto che non inquadri seggiovie o skilift e' un'impresa titanica.

Sassolungo con i piloni che ho individuato. Cliccare sull’immagine per vederla in grande che in piccolo non si vedono. Un orso (vivo) in premio a chi ne individua ancora :P

E le piste! Stupefatta, ammetto. Larghe come autostrade, tirate come biliardi, lisce perfette, velocissime, che danno l'illusione di saper sciare a chiunque. E infatti vedi scendere a razzo gente che scia come una capra, rigida come uno stoccafisso, candidata allo schianto.

 marmolada_impianti

Marmolada dal passo Sella. Cliccare sull’immagine per vederla in grande.

E sono solo gli impianti che si vedono da quel punto di ripresa, con quello zoom. Diversi piloni sono nascosti dagli alberi, basta spostarsi di 100 metri e se ne scorgono altri. Impressionante la zona intorno al passo Pordoi: si passa in auto con gli sciatori sopra la testa, sotto le ruote, quasi in strada, a destra, a sinistra, con il sottofondo acustico degli impianti continuo.

Non sarebbe ora di piantarla, no? Non bastano ancora?

* A. Manzoni, Promessi sposi, cap. II

9 commenti:

  1. I piloni purtoppo si vedono anche d'estate: due anni fa sono stata una settimana in Badia e sono rimasta esterefatta da quanti impianti ci fossero in giro(erano parecchi parecchi anni che non ci tornavo). Ho pensato con orrore a come dovevano essere quei crinali in inverno: un formicaio di sciatori.
    Silvia

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  2. un commento da dove hanno cominciato prima: non bastano mai, non c'è mai fine. E i nostri "piloni" sono molto più grandi. Vedere per credere.

    http://terre-basse.blogspot.com/2009/03/alpi-adria.html

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  3. Che dirti..
    Ho boicottato per anni le Dolomiti "di moda", solo nell'ultimo anno ci sono andata diverse volte perchè nonostante tutto il panorama merita.. anche se come dici te è difficile riuscire fare una foto senza beccare un pilone (santo timbro clone di ps :P).

    E invece nell'ultimo mese di trasferte venete ho avuto modo di apprezzare dall'esterno le Dolomiti bellunesi, mi sto leggendo un pò di guide e ho già capito che luoghi frequenterò con la bella stagione (schiena permettendo) ;).

    Ritornando in Trentino.. spero che almeno buona parte del Lagorai rimanga intatta.. ma in sto delirio di profitto e sbancamento non si sa mai.

    Misty

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  4. Ci sono tante di quelle piste, Silvia, che le formiche si disperdono. Almeno, questa e' stata la mia impressione: mi han colpito piu' il numero degli impianti (con moltissimi seggiolini che salivano vuoti) e di piste che il numero delle persone.

    Pero' era marzo, lunedi', posso immaginare che la domenica lo spettacolo sia diverso.

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  5. bobbi, dovremmo farne la raccolta. Potrebbe uscirne un book (o un blog) interessante

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  6. io in Dolomiti non ci sono andata per anni, causa panico da gente. A sciare poi, mai. Solo che sono così belle, che prima o poi ci si torna, danno dipendenza :D

    Quest'anno vorrei fare la traversata delle maddalene da passo Palade al rifugio dorigoni, se han finito di lavorare al bivacco Val ed e' di nuovo accesibile, altrimenti la vedo difficile.

    Schiena permettendo anch'io, Misty porca paletta!

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  7. Ti presento il mio nuovo post.
    Grüß Gott !

    http://saltamartin.blogspot.com/2009/10/dolomitische-bahn-festina-lente.html

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  8. infatti, hotel rimini, e' un formicaio. La pace e il silenzio della montagna? Non ovunque, diciamo.

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