Oggi sul quotidiano Alto Adige:
"I tre comuni dell’Alta Badia vogliono - con le regole precise in edilizia - salvare l’architettura tipica della valle dove le brutture, purtroppo, non mancano. Badia, Corvara e La Valle a tal proposito hanno nominato due esperti perchè predispongano la bozza di un regolamento che, il prossimo anno, verrà recepito dai tre Comuni. I tre Comuni di Badia, Corvara e La Valle hanno discusso di recente sull’elaborazione di eventuali direttive su come costruire o meglio non costruire per mantenere il carattere ladino delle costruzioni della valle. Per una maggiore sensibilizzazione nei confronti della tipica architettura ladina e dell’Alta Badia verranno organizzate delle manifestazioni da parte di Alto Adige Marketing assieme alla Camera degli architetti ed anche al Consorzio dei Comuni."
Volete dire che chiudo il blog "caccia al kitsch" prima ancora di pubblicare un post?
Per fortuna resta la Val di Sole (Trentino) che mi offre tutto il materiale che mi serve.
Per esempio, Mezzana, paesino in mezzo ai monti, a 900 metri s.l.m., meno di 900 abitanti, che gravita economicamente tutto attorno alla stazione sciistica di Marilleva. E dove arriva lo sci se ne vanno l'identità e la storia.
Lo stesso posto a distranza di una sessantina di anni.
Che c'azzecca quella pensilina attorno alla fontana, rifinita in acciaio satinato e l'altrettanto satinata ringhiera che si vede qui sotto?
Non si ferma nessun bus lassù, in centro storico, dove non si può decidere il colore delle persiane ma dove si possono rifare i vecchi ponti di legno in questo modo:
Il palazzotto che si vede in secondo piano è casa Maturi, del XVI secolo, del quale il paese è giustamente orgoglioso. Attorno al quale però si distrugge sistematicamente la memoria.
Sono sicura che l'amministrazione comunale ha fatto quello che riteneva meglio, quel che pareva più bello e pratico, più moderno ed ergonomico. Ma nessun architetto di quelli interpellati ha detto loro che è meglio conservare e recuperare invece che cancellare.
Son mica brutti i ponti, con i faretti incassati nei montanti, li avessero messi a Bolzano per esempio; nemmeno la pensilina, se fosse una pensilina e non fosse nel micro centro storico di un antico minipaese. Le ringhiere satinate invece sono orribili tout court.
Speriamo che chi stila le regole per la val Badia non siano gli stessi consulenti di Mezzana!
Lo sostengo da un bel pezzo: strangolarli in culla, gli architetti!
(Per chi temeva una deriva buonista della sottoscritta dopo le ferie :D )
sarebbe interessante almeno sapere il nome di chi ha concepito questa bruttura... "l'amministrazione comunale" resta un'entità astratta in cui si perde ogni responsabilità... Cosi' geometri e architetti tornano a tramare nell'ombra altri orrori.. bisogna stanarli... e magari aspettarli sotto casa se occorre :D
RispondiEliminaaaaaaaaargh!
RispondiEliminanon trovo altri commenti più adatti
Questo commento vale quale formale invito a continuare la meritoria opera di disvelamento: di te ci fidiamo, degli altri… stiamo a vedere.
RispondiEliminaSe la fontana di Mezzana è certo incommentabile (cos’è quel riquadro sulla sinistra, un monitor?), sul ponte non sarei poi tanto severo: s’è visto di molto, molto peggio. Ffermo restando che il peggio del peggio, l’orrore di cui parlava Kurtz è la cima del Kronplatz / Plan de Corones.
Caccialkitsch è una trovata grandiosa e pericolosa allo stesso tempo. Grandiosa per il gioco di parole e per la sostanza che c'è dietro di salvaguardare la vera tradizione e non il fantasy tirolese o il triste moderno che tu mostri nei tuoi post; pericoloso perché, dietro le indignate dichiarazioni contro quelle brutture temo si nasconda solo la volontà di buttarsi sulla modernità. Seguendo i tuoi post, infatti sono arrivato all'articolo su Repubblica in cui per certo si condanna il kitsch che anche tu denunci ma non si nomina mai la tradizione o il restauro, anzi si afferma che le case tradizionali non si possono più fare perchè non ci sarebbero le condizioni economiche, di mano d'opera, ecc. Ergo, quale potrà essere la risposta se non "modernità".
RispondiEliminaMi preoccupo molto quando gli architetti si indignano per le innumerevoli brutture che effettivamente si fanno in giro ma poi inneggiano alle follie architetoniche delle archistar.
Comunque io architetto, proprio perché ne conosco i difetti, sono del tutto d'accordo con te: strangolarli sulla culla, gli architetti!
saluti
Pietro
Esclusi i presenti eh Paolo? :D
RispondiEliminaHo fatto le tue stesse considerazioni, e ho anche pensato che gran parte della responsabilita' e' degli uffici tecnici dei comuni che autorizzano voli pindarici del genere e delle sovrintendenze il cui parere ormai conta piu' o meno come quello della mia micia.
le province di bolzano e di trento sovvenzionano parte dei lavori di ristrutturazione di case e appartamenti, se lo facessero per chi conserva rispettando certe regole per agli altri no, al committente costerebbe come lavorare al risparmio e fare brutto, per la provincia ci sarebbe un ritorno di immagine non indifferente, e un ritorno economico tramite il turismo, se queste scelte fossero anche pubblicizzate. E markettari del turismo in regione non mancano!
La storia delle professionalità mancanti mi fa girare un tot le palline: il mercato offre quello che il mercato chiede. Gli artigiani capaci c'erano, di chi e' la responsabilita' se capaci non sono piu'?
Mi e' stato fatto notare che sarebbe opportuno postare anche quello che kitsch non e', l'architettura tradizionale, che altrimenti chi non e' altoatesino non capisce: pulito, con il legno, con i fiori... di che mi lamento?
(ieri son passata per Canazei: un gran bel territorio di caccia. Non e' pero' che, nella valle ladina accanto, ortisei sia da meno)
pensa, gambero, che ho dovuto farmi aiutare da google image per Kronplatz: non ci salgo da... uhm... uhm... son 10 anni che non scio piu' in pista... be' non cisalgo da un bel po'.
RispondiEliminaComunque anche in foto se la cava benisismo come schifezza, anche se, secondo me, marilleva in val di sole non e' da meno.
per i ponti, sono d'accordo, non sono brutti tout court. Anzi, mi piacciono anche. Ma non li' cazzarola! Come se rifacessero in quel modo il ponte levatoio di Castel Roncolo. BRRRRR!
/me che non abbassa la guardia (e aspetta di bere un bianco da mesi :P)
Senza andare a riscomodare Dorfles, il concetto di “kitsch” è piuttosto complicato, né tantomeno così semplice da distinguere da “trash”, “camp” o, più semplicemente, “brutto”. C’è margine per categorizzare ulteriormente la tua “caccia” ;-)
RispondiEliminaPer quanto mi riguarda, confesso di essere leggermente disturbato dall’idea che un manufatto nuovo debba riprodurne l’equivalente di duecento anni prima: sono del modestissimo avviso che, quando non si possa o non sia ragionevole recuperare l’esistente, si debba andare con decisione in direzione del contemporaneo. Il che non significa che i casermoni di Marilleva vadano bene, anzi. Né che certe Klimahäuser che stan spuntando come funghi, tutte uguali, non necessitino di miglioramenti estetici. Un esempio di “buon” moderno in montagna? Senz’altro il Vigilius Resort di Matteo Thun al Vigiljoch, che dimostra che - con un po’ di “sghei”, sensibilità e buon gusto (e un po’ di acciaio e cemento in meno) - la strada è possibile.
Il bianco arriva, e con gli interessi. Ho diverse cose da festeggiare ;-)
Sì, lo so. Sono un copione! Ma non voglio lasciare tutto il lavoro a te! Leggi e guarda un pò qua.
RispondiEliminaGrüß Gott !
http://saltamartin.blogspot.com/2009/09/arredo-urbano-qualche-incoerenza.html