Flaas, Jenesien / Valas, S.Genesio
Sembrerò strana, ma a me andar per cimiteri altoatesini piace molto: sereni, accoglienti, raccolti.
Quasi ovunque, in Alto Adige, non è stato applicato l’editto di Saint-Cloude, meglio conosciuto come editto di Napoleone e i campisanti sono tuttora in centro al paese, accanto alla chiesa, non sono stati allontanati dalle case per motivi igienici e pratici. E sono belli, senza ostentazioni, senza tempietti di famiglia, marmi, angeli che brandiscono spade, madonne piangenti, monumenti di bronzo. Solo croci di ferro battuto o di legno, molte belle come opere d’arte o vecchie decine di anni. Qualche grande lapide sul muro di cinta ricorda i morti in guerra: tanti, troppi per paesini di poche anime: Russia, Galizia, Siberia.
Asten, Sarntal / Laste, Sarentino. Ci abitano meno di 30 persone.
Sono la storia di una comunità, raccontano vite e morti, amicizie, mestieri, famiglie, guerre, ritorni. E perché la storia non svapori nel tempo Sarentino ha costruito la “Cappella della memoria”: un lunghissimo tralcio di vite corre ininterrotto sui muri dei due piani del memoriale ("Io sono la vite, voi i tralci” Giovanni c. 15,1-16,4), ogni tralcio una famiglia, ogni foglia una persona, una fotografia, dei nomi, soprannomi, date. Bimbetti, vecchioni, famiglie intere, cognomi italiani accanto a cognomi tedeschi, famiglie miste, gente arrivata da lontano o nata, vissuta e morta a due passi dalla chiesa.
Una famiglia di tessitori
Una famiglia bilingue
Non sono credente, non penso che risorgeremo, che ci sarà un dio a premiarci o a punirci, non credo nemmeno a fantasmi, zombie, streghe, Halloween. Ma ogni volta in un cimitero altoatesino mi emoziono.
Seis am Schlern / Siusi allo Sciliar
Bellissimo post, un piacere leggere. Spero che non ti dara fastidio se lo condivido su facebook!!!
RispondiEliminaUn forte abbraccio
Ana
Sì, quei cimiteri sono proprio così. Ti segnalo quello di Aldino/Aldein.
RispondiEliminasono contenta di sapere che mi leggi ancora :)
RispondiEliminaPuoi condividere quello che vuoi, Ana, non mi da nessun fastidio, anche se non ho un account facebook.
Buona primavera, a te e ai tuoi cari. Qui piove, tira un brutto ventaccio, ma non è ancora freddo. Tutti i boschi sono colorati, è bellissimo :)
ciao cara!
Non lo conosco, CIpputi, quello di Aldino/Aldein. Lo metto in lista.
RispondiEliminaAlcune volte ci vado, leggo i nomi dei scomparsi di molte guerre, poco più in giù leggo altri nomi di scomparsi così, sempre in guerra, su fronti opposti... sempre parenti miei. Per questo sento dentro di me, nel sangue, la stupidità della guerra e per questo sono sempre contro di essa.
RispondiEliminaCondivido! Anche io mi soffermo spesso a leggere i luoghi dei morti delle due guerre (e sulle date). A me piacciono Sesto, Vipiteno e quello della Vecchia Parrocchiale di Gries.
RispondiEliminaLa stessa semplicità nelle sepolture, la vista incantevole, famiglie mistilingue o con i cognomi modificati nel corso del tempo a seconda del periodo storico, li ho trovati nei cimiteri di molte isole croate.
anche i miei nonni, Alligatore, hanno combattuto uno di qua e uno di là del fronte. Entrambi trentini, entrambi malvolentieri, e uno ci è morto, pochi anni dopo, per gli stenti della guerra.
RispondiEliminaNella guerra successiva hanno combattuto mio padre e tutti i miei zii, fratelli di mamma e di papà, e erano tanti! E uno è morto.
Non c'è molto da aggiungere, vero?
anche la Croazia, uno di quei posti sopra i quali è passata la storia com euno schiacciasassi.
RispondiEliminaCiao Silvia! :)
Buon Giorno Francesca, come vedi non sei la sola a girar per cimiteri. E' una cosa che facciamo sempre anche noi quando si gira, lontano o vicino. Secondo me il cimitero e' l'epsressione di un paese,nel bene e nel male.
RispondiEliminaDovresti prenderti il tempo di andare a visitare questo museo. E' a Kramsach a poco a nord di Innsbruck.In un cortile di un hof
un appassionato ha raccolto croci di cimiteri del Tirolo; ce ne sono di veramente vecchie, alcune risalgono a 1700. Da sganasciarsi dal ridere, pardon sembra un paradosso ma e' cosi'. La cruda realta' della vita dei defunti e' spiegata sulla croce in poche parole. Veramente da spenderci un paio di ore a leggere le epigrafi, se cosi' si possono chiamare.
http://www.sagzahnschmiede.com/museum/joomla/
Friedhofmuseum Hagau Ramsach.
ciao Loriz
Io non sono un frequentatore di cimiteri ma quando ho l'occasione anche a me piace girare tra le croci e leggere i nomi. Conosco quello di Selva val Gardena, di Novacella di Brixen di Chiusa. Purtroppo sono luoghi tristi.
RispondiEliminaciao
Mario
Loriz, non commenti mai senza lasciare uno spunto interessante! Certo che ci vado al Friedhofmuseum, grazie. :)
RispondiEliminaMario, è strano, non mi viene da andare con assiduità sulle tombe dei miei. Non sono lì, i miei cari, sono qui nel mio ricordo.
RispondiEliminaInfatti non vado a cimiteri per pregare, vado perché i nostri cimiteri qui, sono belli e sereni, e quasi sempre in posti splendidi. E non li trovo tristi, tutt'altro. Li trovo colorati, curati, artistici, sereni, e come dice Loriz, a volte anche "divertenti". Storia e storie che si dipanano da una croce all'altra e che tessono la vita di una comunità. Non sono luoghi che mi fanno pensare alla morte, ma alle vite che sono state. Spoon river altoatesino :)