Mario Rigoni Stern
"Ho ancora nel naso l'odore che faceva il grasso sul fucile mitragliatore arroventato. Ho ancora nelle orecchie e sin dentro il cervello il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe, gli sternuti e i colpi di tosse delle vedette russe, il suono delle erbe secche battute dal vento sulle rive del Don. Ho ancora negli occhi il quadrato di Cassiopea che mi stava sopra la testa tutte le notti e i pali di sostegno del bunker che mi stavano sopra la testa di giorno. E quando ci ripenso provo il terrore di quella mattina di gennaio quando la Katiuscia, per la prima volta, ci scaraventò addosso le sue settantadue bombarde."
Il Sergente nella neve
Accidenti! A metà dello spettacolo di Paolini mi sono addormentato. Mi sono ripreso solo alla fine, durante gli applausi e le parole di Rigoni Stern.
RispondiEliminaChe jella....
Ti perdono perché sarai stato stanchissimo ;)
RispondiEliminaComunque il libro mi è piaciuto di più, come sempre d'altronde. Leggere ha i tuoi ritimi e le tue interpretazioni.
Per quanto riguarda lo spettacolo: iniziato un po' sotto tono a mio avviso, proseguendo ha preso le ali e il pubblico secondo me non ha contribuito a scaldare Paolini.
A tratti qualche battuta mi pare stridesse un po', un po' tirata per i capelli, ma da lui la gente si aspetta anche qualche sorriso.
E penso anche che chi non ha letto il libro l'abbia goduto e capito meno.
PS: sto per pubblicare un altro post altoatesino che forse ti interesserà
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