Ettore Castiglioni (fonte "Il giorno delle Mésules")
Sestrières, 1936
"[...] Tutt'intorno uno sciame di gentaglia con gli sci ai piedi, che si esibisce in evoluzioni virtuosistiche, che ha imparato a memoria, ripetendo centinaia di volte la stessa pista. Formano un vero carosello di gente affannata e tumultuosa, che sale in teleferica, si precipita in basso a tutta velocità per prendere la teleferica successiva, che ha già prenotato per tutto il giorno. Un affannarsi, un vociare, un correre in tutte le direzioni, urtandosi, spingendosi, picchiandosi con gli sci: la stazione delle teleferiche sembra la borsa di un grande centro d'affari e gli sciatori agenti di cambio nei momenti di panico. E tutti costoro son qui per divertirsi? O per godere della pace sconfinata di queste candide ondulazioni? Sembrano presi piuttosto da una follia collettiva e allucinante degna di un racconto di Poe.
Mi sono rifugiato nella piccola cameretta dell'albergo a raccogliere il raggio di sole che osava penetrarvi. Mi è parso che quel raggio fosse l'unica cosa vera nella grande menzogna della frenesia umana"
Ettore Castiglioni, "Il giorno delle Mésules"
1936, eh!
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