Diretta da Enrico Camanni si avvale della collaborazione di un comitato scientifico molto autorevole, nel quale spiccano diversi docenti universitari, e ha come obiettivo "unire ciò che era disperso, aiutare gli studiosi a comunicare, gettare un ponte tra l'Università e le amministrazioni, e soprattutto divulgare il sapere inerente la montagna. A dimostrazione che le Alpi sono la cerniera e non la barriera della nuova Europa."
La rivista esce in dicembre e in giugno, costa € 10,10, ha un impianto monografico e tratta temi legati a montagna e cultura, come ad esempio "Case di montagna" nel quale si disquisisce di architettura, ambiente ed etnografia per tentare di spiegare il mutare dei modelli architettonici o "Sci per pochi, sci per tutti" o ancora "Letteratura e montagna".
La monografia di questo semestre ha per tema FOTOGRAFIA E MONTAGNA, numero particolarmente ricco di belle immagini, e questo è il
Sommario:
Raccontarsi e raccontare il mondo     
In un clima ottocentesco condizionato dalla fantasia romantica, la fotografia si presentò con un timbro di oggettività: «quello che vedi è veramente accaduto».     
di GIUSEPPE GARIMOLDI
Etnografo per caso     
In quindici anni Paul Scheuermeir visitò e descrisse con la macchina fotografica circa trecento paesi dalla Valle d’Aosta al Canton Ticino all’Istria.     
di GIOVANNI KEZICH
Un altro cielo     
Dagli scatti elitari delle prime villeggiature, dove il ritratto dei personaggi prevaleva sullo sfondo, alle istantanee fai da te del Novecento avanzato.     
di ROBERTO MANTOVANI
L’avventura della fotografia di montagna     
Il Museo Nazionale della Montagna di Torino ha una lunga frequentazione con il mondo della fotografia, con un archivio unico in Italia.     
di ALDO AUDISIO
Sposarsi in Vercors     
Gli scatti di matrimonio scattati cento anni fa sull’altopiano del Vercors, sono un documento in cui la fotografia viene in soccorso dell’antropologia.     
di MARIE-FLORENCE BENNÈS
Alpinismo e fotografia     
Le prime raccolte di immagini mostrano il ruolo della fotografia nella divulgazione alpina, come se la scalata avesse affidato la propria legittimazione alla macchina.     
di GIUSEPPE GARIMOLDI
Sedici fotografi esemplari     
Una sintetica scelta di professionisti e dilettanti che, per il rilievo dell’attività alpinistica e la diffusione delle immagini, hanno segnato la storia.     
di GIUSEPPE GARIMOLDI
Gli impressionisti della neve      
Fotografare lo sci può diventare una professione, ma rimane innanzi tutto una grande passione. Che può svilupparsi al punto da superare quella dello sciare.     
di GIORGIO DAIDOLA
La gioia sospesa     
Gli archivi fotografici della Società Alpina Friulana e della Società Alpina delle Giulie rappresentano un’eccezionale testimonianza dell’associazionismo.     
di MELANIA LUNAZZI
Finte naturali      
«Se esistono belle ragazze proposte come playmate, esistono belle montagne apparecchiate come playmountain. Finte naturali, rappresentate per incantare».     
di DUCCIO CANESTRINI
Gli anni della complicità     
Con l’affermazione dell’arrampicata sportiva, negli anni Ottanta del Novecento, atleta e fotografo diventano «complici» per esaltare e divulgare i gesti della scalata.     
di ENRICO CAMANNI
La camera chiara, ovvero l’innovazione digitale     
Per passare da una tecnica vecchia a una nuova occorrono strumenti e idee alternative, propensione al cambiamento, e un periodo di sperimentazione.     
di ANGELO SCHWARZ
Le Rubriche de L’Alpe
 
Gran bella rivista, Priuli e Verlucca sono una garanzia.
RispondiEliminaGuido