In un commento a questo post, meristemi si chiede: "Ma dico -da uomo di pianura- il riscaldamento globale non aiuta nemmeno a prevenire questi scempi?"
Nemmeno un inverno con minime costantemente un bel po' sopra lo zero ci salverà. Anzi, sospetto che tornerà in auge quella cosa demenziale che è lo sci estivo sui ghiacciai, e già mi vedo le mucche a pascolare sui bordi delle piste innevate. In barba ai catastrofisti che danno lo sport dello sci per spacciato a causa degli inverni sempre meno nevosi e sempre più caldi.
In sostanza pare che una ditta israeliana, prontamente contattata dal bolzanino TIS innovation park (un incubatore di imprese), abbia prodotto 950 metri cubi di neve artificiale al giorno con temperature di 20° sopra zero e senza uso di additivi chimici. L'articolo che ne da' notizia è vaghissimo su tutto: non si conosce il nome della ditta israeliana né, nemmeno alla lontanissima, il procedimento usato.
Christian Höller, manager del TIS, fa invece un bel discorsetto da markettaro e ci racconta che un'azienda locale che lavora nel settore della produzione di neve artificiale ha già contatti con Israele per vedere come portare questo sistema sulle montagne altoatesine.
Banalmente, la tecnologia è neutra, né buona né cattiva: non è neutro il modo in cui la si applica e l'uso che se ne fa.
fonte: quotidiano Alto Adige del 29 ottobre 2008
Ma sai, non so proprio se la tecnologia "è neutra". Quando io ero bambino si parlava ancora di grandi fisici, come Fermi, Majorana. Gente che ha dato un grande contributo allo sviluppo della fisica nucleare e delle sue applicazioni nel bene e nel male. Mi ricordo come se fosse oggi, che in famiglia si parlava di quanto questi scienziati fossero profondamente turbati dalle scoperte e da ciò che si approntavano a sviluppare. Sono passati tanti anni da allora la scienza, la tecnologia è andata profondamente avanti ma sembra che nessuno più si ponga dei dubbi. Eppure per "fare" quella neve, visto che nessuno ancora confuta il primo principio della termodinamica, debbo sottrarre energia da qualche parte. A che prò e perchè. E' come voler mangiare la frutta o la verdura fuori stagione, perchè, cosa ci guadagnamo stiamo forse meglio ? No anzi... allora signori miei diamoci uan regolata e poi detto fra noi che noia avere sempre le stesse cose tutto l'anno. La variabilità è il sale della vita e l'eterozigosi è alla base della diversità della natura. Mah.... Guido
RispondiEliminahai ragione, guido! ogni cosa ha il suo tempo, nel cibo come nel tempo libero. se solo iniziassimo ad accettare questo, sai quanto si risparmierebbe, anche in termini di inquinamento????
RispondiEliminala variabilità delle cose è la natura. Perchè andare contro di essa? a che pro? per soldi? e quando la natura si riprende i suoi spazi come di solito fa(dal vajont alle ultime alluvioni in sardegna)? Chi paga?
RispondiEliminaGuido hai terribilmente ragione.