domenica 22 marzo 2009

In galeeera! (*)

zioleraLa vostra cronista in versione sciescursionista. Lagorai, monte Ziolera. (Foto a.g.)

Era rimasto sepolto da una valanga causata da lui stesso, sull'Alpe di Siusi, sopra malga Zallinger. Nessun altro sciatore era stato coinvolto, era lontano da piste e da strade, non aveva messo in pericolo nessuno se non la sua stessa pellaccia. Tirato fuori per le orecchie dall'Aiut Dolomit, denunciato dai carabinieri ora rischia teoricamente fino a 12 anni di galera: la normativa italiana, spiega l'avvocato Gerda Wallnöfer, consulente legale dell'Alpenverein, negli articoli 426 e 449 del codice penale prevede infatti che sia sanzionabile con l'arresto non solo chi provoca vittime o danni, ma anche chi si pone in situazione da poter provocare danni o vittime.

In galeeeeeera, in galeeeera! Per quel che si fa e anche per quel che non si fa, per quel che si potrebbe fare o che si sarebbe potuto fare ma non si è fatto. Ora manca che mettan dentro chi pensa di poter provocare danni e il cerchio si chiude.

CAI, Alpenverein, Guide alpine e responsabili del soccorso alpino, martedì scorso in una conferenza stampa han spiegato perché dal loro punto di vista la normativa e le sanzioni previste siano esagerate e, in qualche caso, anche pericolose(**).

Alta Badia, Sassongher, Val Scura. Video by ivafilova.
(mi sono molto simpatici  questi due ragazzi, che, finita un'impresa, tornano a casa in bus :) )

Il risultato di quest'atteggiamento criminalizzante, sostengono, è che gli scialpinisti di oltre Brennero cominciano a chiedersi se il gioco di venire a fare freeride in Italia valga la candela di finire le vacanze dietro le sbarre e iniziano a disertare l'Alto Adige, le Guide Alpine lo vedono dalla provenienza della loro clientela invernale. E, conseguenza molto più importante e pericolosa, chi ha causato il distacco, anche senza aver provocato nessun danno, se la batte a gambe levate privando il soccorso alpino di preziosissime informazioni e testimonianze: c'era qualcun altro? E' possibile che ci siano vittime? Quante persone dobbiamo cercare? E dove dobbiamo cercare? Alpenverein conta numerose uscite inutili di mezzi, operatori e cani che comportano, oltre a spese inutili, anche inutili rischi, spesso evitabili per mezzo di testimonianze precise e rassicuranti.

Insomma, dice Luis Vonmetz, presidente dell'Alpenverein: "Basta criminalizzare gli scialpinisti!": nonostante l'alto numero di praticanti la montagna invernale, nel 2008 su oltre 600 interventi del Bergrettungsdienst, il soccorso alpino dell’Alpenverein, solo 8 sono stati in soccorso di travolti da valanga. Le esagerazioni, spesso innescate da sovraesposizioni mediatiche, fanno sempre e solo danni.

(*)   Bracardi, chi se lo ricorda?
(**) fonte: quotidiano Alto Adige del 19 marzo 2009

7 commenti:

  1. interessante...
    ammetto che non avevo mai pensato alla questione in questi termini. c'è da rifletterci.
    non so, però... mi sembra un po' la solita cosa all'italiana, dove ormai le leggi e la burocrazia fanno danno anche quando vogliono fare del bene.

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  2. Dunque. Non sono una scialpinista e confesso di non avere le idee molto chiare in materia di normativa legale sull'argomento. Per una volta -per la *prima* volta- leggo qui un post che mi lascia piuttosto perplessa.
    Se il tipo che ha provocato la valanga è l'unica vittima di se' stesso, questo non è dovuto forse solo al caso? Ci fossero state lì altre persone, sarebbero rimaste sotto. O forse, in presenza di altri, il tizio sarebbe stato più prudente? Mmm, mm.
    Un conto è incriminare le intenzioni, altro le azioni pericolose -anche solo potenzialmente pericolose.

    (Oddio. Sarà questo l'inizio della fine di una promettente amicizia?) ;)

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  3. non sono una leguleia, equipaje, ma credo che ognuno sia personalmente responsabile e quindi perseguibile per quello che fa, per i danni che causa, non per quello che avrebbe potuto fare. Altrimenti non se ne esce.

    Potrai fargli pagare l'elicottero, (e qui se ne puo' discutere fino all'anno prossimo), la multa perche' non ha rispettato i cartelli di pericolo (se c'erano), o perche' e' scemo un tot, che per finire sotto una valanga a malga zallinger bisogna mettercela tutta, ma non ha fatto male a nessuno e non ha fatto una cosa vietata per legge (scialpinismo).

    E per il nostro diritto fa(rebbe) differenza.

    (E questo paese nel quale si crede di risolvere tutto minacciando galere a destra e a manca, e i media che pompano seguendo l'aria che tira, mi piace sempre meno.)

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  4. cmq, qui siamo democratici eh, ognuno e' libero di pensarla come me ;)

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  5. Dai, di cosa vi lamentate ;-) qui in piemonte dalla fine di gennaio c'è una legge regionale in base alla quale per fare fuoripista o scialpinismo devi essere munito di pala, sonda e arva. Lodevole lo sprone a incentivare l'utilizzo ad usare il materiale di autosoccorso, ma veramente siamo a legiferare su tutto e tutti. Ovvio che poi due amici che avevano percorso 20 metri di fuoripista (tra due baby) sono stati trattati come pericolosi delinquenti. Confermo il fastidio per un paese che si sta arrotolando su di una ansia di tutela e protezione.

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  6. e il passo successivo, gp, quello del patentino? esame sull'uso dell'arva, nivologia, valanghe, soccorso ed autosoccorso. Non si va pe rmonti senza il patentino. E ad ogni attacco di sentiero, forestale, carabinieri e guardia di finanza a controllare. Figo eh? :D

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  7. Evito ogni commento sul fatto. In montagna ci vado da quando avevo "un anno" a oggi sono quindi 54 anni di frequentazione a tutti i livelli e nelle diverse condizioni, a piedi, con gli sci, con le ciaspole, arrampicando, in canoa, in bici, in giro con la tenda e per rifugi. Questo mondo è molto cambiato, però invece di aiutare la gente a capirlo ad avvicinarsi, cosa siamo capaci di fare ... mettere regole. Leggi e leggine, tanto è la cosa più semplice per deresponsabilizzarsi.Così siamo tutti più contenti, felici e protetti. Oggi è domenica si va allo stadio, batto le mani urlo più forte, tanto domani è lunedì.
    PDL docet.
    Ciao Guido

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