domenica 2 agosto 2009

Helfen Sie mir, bitte?

"Helfen Sie mir, bitte? Mi dà una mano, per favore?" Stava ravanando affannosamente per coprire lo zaino con la mantellina  che svolazzava ovunque strattonata dal vento. A mezzo chilometro da noi si stava esibendo un temporalazzo con i fiocchi, con tanto di tuoni e scenografiche saette, quando te ne stai dietro i vetri di casa a guardare. Quando sei lì come un pirla a fare da parafulmine in mezzo ai crozzi sono un po' meno scenografiche, speri solo che non si avvicinino, che il temporale resti lì a fare la sua sceneggiata e che le gocce che ti stanno cadendo in testa siano solo la coda della burrasca che si sta allontanando e non il prologo di quella che ti sta per piombare addosso.

Gamba fasol che il rifugio è ancora lontano, passi lunghi e ben distesi. Ogni tanto uno sguardo alle spalle, lui si allontana sempre di più, cammina lentamente sotto la sua mantellina. Molto lentamente, sarà tutto a posto? Giro un costone e sparisce dalla vista.

Per fortuna il temporale si sposta e spunta il sole, si rallenta il passo e ci si ferma a cazzeggiare vicino al sentiero: si tolgono i vari strati della cipolla, si mette la giacca a vento ad asciugare, qualche foto, sole, il rifugio che occhieggia più vicino, andata anche questa volta senza prenderla tutta sulla zucca.

Ed ecco che spunta lui, ancora mantellato, che passetto dopo passetto faticosamente ci raggiunge e ci supera. Lo guardo meglio: dalla mantella spuntano le stampelle! Ha camminato dietro di noi col temporale che incombeva avanzando sulle stampelle.

Lo trovo nel corridoio del rifugio, gli batto un cinque senza aggiungere altro. Sorride contento. Prende la sua birra, si siede a un tavolo con la cartina spiegata davanti e cerca con gli occhi le cime, poi chiude gli occhi e si gode un po' il sole che sta facendo a botte col prossimo temporale in arrivo. Poi si alza, rimette lo zaino, e inizia, con molta fatica, a scendere.

Lo so, ci sono persone disabili che fanno imprese negate alla maggioranza degli abili, e arrivare fino alla Latzfonserkreutz Hütte non è un'impresa da entrare nella storia. Ci sono persone come Pistorius, che chiede di partecipare alle Olimpiadi, o come il trentino Gianfranco Corradini, che, senza una gamba, è salito sul Bianco, su diverse cime del gruppo del Monte Rosa, su tutte le cime del Gruppo del Cevedale, su ogni crozzo attorno a casa sua e, nel 2007, sull'Alpamayo nelle Ande peruviane. L'ho incontrato, il Corradini, in bicicletta: una locomotiva. Quando mi ha superata, in salita su una sterrataccia malefica, l'ho intravisto passare e ne ho respirato il polverone :D

Li ammiro, questi grandi atleti dotati di una riserva di forza e di volontà enorme, ma sono appunto grandi atleti, gente molto fuori dal comune. E' gente che fa risultati, che fa record, che ha i personal trainer, sponsor, gente che paragono ai grandi alpinisti che han fatto la storia.

Ma ammiro altrettanto, con un'aggiunta di tenerezza, questo signore non più giovanissimo, un po' sovrappeso, con una vecchia mantella sotto la quale deve aver sudato sette camicie e dalla quale, lo so, la pioggia cola inesorabilmente negli scarponi, con un paio di vecchi calzini poco trendy e lo sguardo sereno.

10 commenti:

  1. E si la "testa" ha sempre comandato su tutto. Il fatto è che come le mani, tantissimi di noi hanno non la usano più. C'è qualche d'un altro che pensa e lavora per noi....

    Ciao
    Guido

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  2. la prima volta che ho visto uno con le stampelle in montagna ero bambina... in vacanza in austria con i miei, si trattava di una signora di mezza età che arrivava a fatica, ma sorridente, ad un rifugio.
    poi ricordo un canoista senza gambe in slovenia, bellissimo ragazzo, con la giovane (ed altrettanto bella) moglie, camper e canoe...
    ha ragione guido, hanno la testa e, nella sfortuna che li ha colpiti, si sono dimodtrati ancora più forti.
    se penso invece a tutti quelli "fortunati", che però buttano via la loro vita con alcool, droga e tutto il resto...

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  3. Guido, tornato dal giro in bici? e il trekking?

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  4. ...e a volte noi che facciamo molta meno fatica fisica siamo vinti dalla pigrizia e troviamo 100 scuse: è proprio la testa a fare la differenza

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  5. che bello, allora ammiri anche me qundo cerco di scrivere qualcosa d'intelligente

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  6. certo, Oscar, ma nel tuo caso la tenerezza mi riesce difficile ;)

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  7. Voglio solo ricordare una persona con la quale abbiamo condiviso un certo periodo della nostra vita. Era Enrico Pizzamiglio che rimase ferito a 12 anni nell'attentato a Milano di Piazza Fontana, perse una gamba. Lo conobbi intorno ai 30 anni veniva in canoa con noi. Gran ragazzo, molto simpatico. Con la massima naturalezza si toglieva la protesi prima di salire in canoa e la consegnava alla sua ragazza, la quale con altrettanta naturalezza l'appendeva fuori sul portabagli della loro R4. Era forte vedere questa macchina che passava lungo gli argini dei fiumi, dei torrenti con .... una gamba sopra. Là gente ci capiva poco, il bello fu una volta spiegare alla polizia cosa ci faceva quella "gamba" sul portapacchi della macchina!.
    Guido

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  8. Una volta mentre salivo al Vioz ho visto uno che camminava tendendo una mano sulla spalla del proprio compagno davanti, era cieco; passo dopo passo arrivo' al rifugio e poi in cima: l'ho osservato mentre scendeva con la stessa tecnica, e pensavo alle sensazioni che poteva provare, sentire la roccia sotto ai suoi piedi, il rumore del vento, e altri rumori a noi familiari o meglio scontati, il profumo di montagna, di roccia scaldata dal sole, sensazioni che a noi sembrano dovute, magari tante volte banali perche' presi dall'emozione dei grandi paesaggi. Pensavo alla fatica che faceva il tipo, perche' ogni tanto inciampava, ma alla determinazione di voler arrivare in cima e pensavo pero' anche alla pazienza del suo compagno, dev'essere stata una gande amicizia quella.
    In quel momento ho pensato al segreto che la volpe ha svelato al Piccolo Principe: **non si vede bene che col cuore, l'esseziale e' invisibile agli occhi.

    ciao Loriz

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  9. Guido, quella della gamba sul portapacchi e' notevole! :D

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  10. Sai Loriz, me lo sono chiesto anch'io cosa "vedano" i non vedenti, che noi vedenti non vediamo piu'.

    Io avevo un conoscente, maestro di sci, specializzato con persone disabili, ciechi compresi: li guidava con la voce.

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