mercoledì 14 settembre 2011

Sit tibi terra levis, Walter

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Walter Bonatti ed Erich Abram al campo base del K2 durante la spedizione al K2 del 1954 (fonte: Wikimedia Commons)

“La montagna mi ha insegnato a non barare, a essere onesto con me stesso e con quello che facevo. Se praticata in un certo modo è una scuola indubbiamente dura, a volte anche crudele, però sincera come non sempre accade nel quotidiano.

Se io dunque traspongo questi principi nel mondo degli uomini, mi troverò immediatamente considerato un fesso… E’ davvero difficile conciliare queste diversità. Da qui l’importanza di fortificare l’anima, di scegliere cosa si vuole essere. E, una volta scelta una direzione, di essere talmente forti da non soccombere alla tentazione di imboccare l’altra…”

Fonte: quarta di copertina del libro “montagne di una vita”, Baldini & Castoldi s.r.l., 1996

5 commenti:

  1. A nove o diec'anni volli a tutti i costi che mi fosse regalato un libro di quel tal Bonatti che appariva sugli Epoca che giravano per casa. Lo ottenni, e fu così che ebbi modo di leggere, rileggere e risfogliare furiosamente “I giorni grandi”, fino a distruggerlo.

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  2. Anche a casa mia girava Epoca, Gambero. Ed e' colpa di Bonatti se ho iniziato a rompere le balle per avere una macchina fotografica circa a nove o diec'anni e ad ammorbare il mondo con le mie fotine.

    Tra l'altro, sai, chiamandoci quasi uguali ero molto orgogliosa di un tal NONparente :) E mi manchera' un casino.

    PS: dove diavolo siete che non vi incontro piu'?

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  3. I suoi passi restano indelebili nella mia memoria, il suo spirito, la sua anima il suo Karma sono lassù accarezzano la roccia e ascoltano il vento eterno
    lassù fra terra e cielo dove ci sono uomini, non i soliti pupazzi.

    Una lacrima ed un sorriso. Ciao Walter.

    Alberto Rossi (freeplayer)

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  4. epoca? azz ne son passati di anni. buon viaggio walter e grazie francesca per il ricordo

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  5. Sotto il tavolino di vetro nero in tinello c'erano appoggiati i giornali. Immagini da sfogliare, e la meraviglia di scoprire spazi, per me bimba, ancora impensati.
    Grazie Walter

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