venerdì 26 marzo 2010

In prigione in prigione!

 

…e che ti serva da lezione! (Edoardo Bennato)

E' stato denunciato dai carabinieri lo scialpinista 'miracolato' che lo scorso 27 febbraio era stato estratto vivo dopo due ore da una valanga che lo aveva travolto in val Sarentino.
L'uomo, che aveva ignorato il bollettino che dava pericolo marcato (grado 3 di 5), è accusato del reato di valanga colposa. Il sarentinese, di 42 anni, stava effettuando una escursione in solitaria sulla Cima Rodella a circa 2.000 metri di quota, quando è stato sepolto dalla slavina.
Un addetto agli impianti di risalita di San Martino aveva visto per caso la valanga sul altro versante della valle mentre inghiottiva l'uomo.
Una sessantina di uomini del soccorso alpino erano intervenuti sul posto con l'ausilio di unità cinofile e di due elicotteri.
Dopo due ore lo scialpinista che era stato estratto vivo. Non aveva con se l'Arva, un apparecchio elettronico che permette la localizzazione sotto la neve
.”

Quotidiano Alto Adige di oggi 26 marzo 2010

2 commenti:

  1. Non so, io non sono uno sciatore alpinista ma frequento la montagna soprattutto d'estate oramai da 40 anni dilettandomi con ferrate, camminate ecc... quindi non so giudicare il grado di rischio, però credo che il buon senso dovrebbe vincere su qualsiasi passione per non mettere in rischio la propria vita e chiaramente anche quella degli altri.
    un saluto
    Mario

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  2. hai ragione mario ma, come dicono anche i soccorritori, le minacce di arresto o di multe ottengono un pessimo risultato: dopo aver provocato una valanga, invece che tranquillizzare i soccorsi che tutto e' andato bene e non c'e' nessuno sotto se la battono di corsa per paura di sanzioni. Cosi' le squadre escono, cercano per ore chi e' tranquillamente seduto a bersi il punch al bar.

    Difficile trovare un equilibrio, eh?

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