lunedì 19 novembre 2007

La SAT abbandona la Paganella

La Paganella

«Troppe piste e impianti: una sconfitta per tutti»

La SAT, Società Alpinisti Tridentini, ne ha dato l'annuncio durante l'evento "Campo base Paganella" di cui avevo dato conto in questo post: abbandona la cura dei sentieri della Paganella. Ed è pronta ad abbandonare altre montagne.

Uno stralcio dal quotidiano L'Adige di ieri :

La sofferta decisione di abbandonare i sentieri sulla Paganella da parte del sodalizio alpinistico trentino viene spiegata senza mezzi termini da Claudio Bassetti, presidente della commissione tutela ambiente montano della Sat, durante la tavola rotonda di Campo base Paganella «Strategie e buone pratiche per un turismo sostenibile nelle nostre alpi». «Dopo la decisione politica di allungare la pista "Nuvola rossa" distruggendo una valletta e asportando 39 mila metri cubi di materiale, quello della Sat è un grido forte che deve far riflettere. Si cancella un bene ambientale rimuovendo il sentiero 602. La sconfitta non è solo della Sat, il nostro è un grido forte contro una politica sempre più contraddittoria». Una scelta che cozza contro la sbandierata idea di sviluppo sostenibile. «Siamo preoccupati - aggiunge Bassetti - dalla privatizzazione della montagna. La Paganella non è una bestia da soma!».

e di oggi:

La Sat minaccia di «mollare» altre zone. Il presidente provinciale Franco Giacomoni lo dice chiaramente: «Non siamo disposti a farci prendere in giro». [...]

«Non si attenda una retromarcia. Abbiamo deciso di abbandonare la cura dei sentieri della Paganella e non torniamo indietro. Anzi. Sto preparando un documento da presentare alla giunta della Sat. Il caso della Paganella non è isolato. Tante montagne della nostra provincia continuano a subire violenze. E i nostri volontari sono stufi di usare pic e badìl per sistemare i sentieri, che poi vengono stravolti dalla costruzione di megaimpianti che snaturano la montagna».

Profezia degli Indiani Cree:
Solo dopo che l'ultimo albero sarà stato abbattuto.
Solo dopo che l'ultimo fiume sarà stato avvelenato.
Solo dopo che l'ultimo pesce sarà stato catturato.
Soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia.


2 commenti:

  1. Il problema è che finché c'è gente che si preoccupa solo di soddisfare il proprio piacere, che sia per sciare in luoghi dove non dovrebbe, per acquistare case laddove c'erano boschi, o prodotti ottenuti con lo sfruttamento di bambini ecc., finché le persone non acquisiscono una coscienza civile, le sole associazioni, per quanto ce la mettano tutta, non basteranno mai a porre un freno agli scempi di un mondo fatto di samguisughe.

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  2. Infatti, RoVino. Tutto subito: da una parte chi vuole consumare dall'altra chi vuole fare il massimo dei soldi nel piu' breve tempo possibile. Senza guardare al di la' del suo naso.

    Che lasceremo alle generazioni future?

    Siamo gli unici animali cosi' furbi da distruggere consapevolmente il nostro ambiente, da tagliare il ramo sul quale siamo seduti.

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