venerdì 23 novembre 2007

Tutti invidiosi

Castel Firmiano-Siegmundskron, presso BZ, sede del Messner Mountain Museum (foto Stefan Kuhn, fonte: Wikipedia, licenza GNU)

Come dicevo ieri, a Bolzano raramente succede qualcosa di interessante, tanto da riempirci i giornali senza dover ricorrere alla casalinga che si taglia il dito affettando le cipolle. E quindi poteva finire così, la querelle Messner-ambientalisti? Naturalmente no.

M.d. intervista sull'Alto Adige di oggi lo scalatore che, a dirla tutta, non sciorina fior di argomenti. Forse a causa della brevità del colloquio?

Ecco lo stralcio sull'argomento dell'intervista (poi la smetto, giuro!):

«Le critiche? Solo invidia»

Messner: né coi poteri forti, né con le associazioni

Ho un buon rapporto con Durnwalder (Presidente della Giunta Provinciale N.d.F) ma non con l’Obmann Pichler Rolle (Presidente della Südtiroler Volkspartei N.d.F.). Eurotunnel? Un’opera che serve all’ambiente

BOLZANO. Lo accusano di stare dalla parte dei forti, leggi Svp, per portare avanti i suoi affari. Di aver svenduto gli ideali. Di non aver mai avuto un’anima protezionista. Tutte critiche dal mondo degli ambientalisti che lui affossa replicando: «Solo invidia, vogliono farsi pubblicità sui media, criticandomi». “Lo fanno da anni”, dice Reinhold Messner, dopo aver letto gli interventi di ieri sull’Alto Adige.

Ma ci sarà pure un fondo di verità in questa valanga di critiche?

«L’unica verità è che vogliono solo finire sulle prime pagine dei giornali e per fare questo utilizzano la mia persona, così la pubblicità è garantita. Penso alle battaglie dell’Heimatpflege contro Castel Firmiano, oppure alle critiche rivoltemi in passato dai vertici italiani di Mountain Wilderness per gli altri musei che ho avviato».

L’accusano di essere favorevole al tunnel del Brennero, opera vista come un “pugno in un occhio” dagli ambientalisti.

«Certo che sono favorevole all’Eurotunnel, l’ho sempre detto, ma ad alcune condizioni. La prima, fondamentale, è che il traffico su strada finisca veramente su rotaia. Qui ci vuole una decisione di Bruxelles».

Eppure il Messner del passato, dalle grandi aperture sociali e critico verso i poteri costituiti, sembra essersi allineato con chi in questa provincia rappresenta il potere.

«Mai stato con i forti e neppure con le associazioni. Anche quando ero europarlamentare non ho mai avuto la tessera del partito dei Verdi. Prendiamo la Svp: ho un buon rapporto con Durnwalder, ma certo non con il resto del partito. Forse perchè il presidente è più autonomo rispetto ad altri poteri».


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