domenica 20 aprile 2008

La capriola

IMG_1175ritaglio3-viFemmina di capriolo

Non la capriola di Mastella, ma una femmina di capriolo: era un pezzo che girava la voce, pareva una leggenda metropolitana, invece è comparsa la foto sul giornale e le associazioni animaliste confermano: vive da più di un anno in centro città, su un'isola di uno dei 3 fiumi cittadini, a pochi passi dal traffico, dalla gente, dal via vai delle biciclette della ciclabile.

Pare stia benone, ha quel che le serve per nutrirsi, per bere, è al riparo dai predatori, ogni tanto attraversa il braccio di fiume e se ne va a spasso per poi tornarsene a casa. I caprioli non sono animali sociali, amano la solitudine, quindi non le mancherà la compagnia dei suoi simili.

L'ufficio caccia e pesca della Provincia e i volontari del CRAB, associazione animalista cittadina, conoscono la storia da mesi e si sono interrogati se non fosse meglio catturarla e spostarla, ma non è facile avvicinarla, sedarla con dardo di anestetico è pericoloso perché potrebbe spaventarsi, allontanarsi verso il fiume e annegare. La soluzione migliore è lasciarla in pace.

Bolzano è circondata di monti e di boschi che arrivano fino in città, non è il primo capriolo che scende da San Genesio, dal Virgolo o dal Renon fino in centro ma è la prima che l'ha eletto a residenza stabile :). I bolzanini l'hanno subito adottata come mascotte.

Quello che mi preme evidenziare, se a qualche furbone fosse sfuggito, è questo: "Non fatevi venire strane idee e non andate a stanarlo sull'isolotto" avvisa Calissoni del CRAB, "perché è sorvegliato e protetto. Se qualcuno gli farà del male ne risponderà alle forze dell'ordine".

La caccia in aree protette è reato penale, ci starei attenta.

3 commenti:

  1. Francesca,
    volevo fare qualche commento a margine di questo post e dei due precedenti. Da vecchio "animalista", ci sta il vecchio e ci sta l'animalista, credo che oggi, forse da qualche anno, il nostro rapporto con il mondo animale sia sopratutto di facciata. Lo dico con molta serenità ed anche con molta tranquillità. Veniamo sconvolti se qualcuno uccide l’orso, oppure il capriolo, però non sapremmo come comportarci se ci trovassimo a tu per tu con gli stessi animali. Non è un “animalismo” a tutti i costi ma solo per dire che il nostro contatto con la natura è assolutamente mediatico e non diretto. Una fetta della popolazione ormai esigua ha un rapporto diretto con il mondo animale. E quando questo accade anche nazioni socialmente progredite come la Germania o la Svizzera, li uccidono perché potrebbero provocare danni alla popolazione locale. Il mondo animale ci piace ma lo vogliamo in televisione, le vacche ci piacciono ma è meglio a “Mela verde”, mica mi alzo alle tre di notte per mungerle. Questo che lo facciano altri gli indiani, i pakistani, in fin dei conti i paria, nella nostra strafotuttissima cultura dell’economia a tutti i costi. Per gli animali spendiamo una lacrima ma guai a convivere con loro. Per gli orsi o per i lupi che hanno bisogno di grandi areali che li creino gli altri, noi siamo troppo impegnati a costruire skilift, strade vie di comunicazione. Poi se muoiono siamo anche capaci di “lacrime di coccodrillo”. Chiudo ricordando una grande personaggio, forse non un grande alpinista, Carlo Mauri, morto prematuramente a 52 anni, fece in tempo con suo figlio a rifare il viaggio di Marco Polo, da Venezia alla Cina. In un suo reportage citava: “… ho capito finalmente che il mondo va avanti per le tante persone che alle sera si addormentano a fianco dei loro cavalli. Questo lo hanno fatto per secoli….”. Quando ciascuno di noi pensa di essere così importante ripensi a queste parole..
    Ciao Guido

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  2. abbiamo anche delegato ad altri tutta la sgradevolissima trafila per trasformare il dolce vitellino in bistecca. Scollegato l'agnellino dalla braciola, e rimosso tutto quello che c'e' in mezzo.

    begli ipocriti, insomma.

    io almeno avevo lo zio beccar (macellaio) e le ho viste tutte queste cose. in altri tempi, forse, quando tutto era piu', come dire? a misura di uomo e anche di animale.

    PS: l'hai letto, vero, EBANO del grandissimo kapuscinski, a proposito di chi dorme vicino ai suoi animali? (te l'ho gia' chiesto? l'eta' avanza, abbi pieta' :D:D)

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  3. Francesca,
    l'età avanza per tutti e due. Ma tra la tua e la mia ci sono ... ere geologiche di differenza.
    Si l'ho letto anche perchè ad una generazione che ha creduto che l'Africa potesse crescere in modo diverso, quando anche la chiesa di allora operava in modo diverso, i primi movimenti civili guardavano all'Africa come ad un continenti con una speranza tutta nuova. C'era ancora il coloniasmo dei bianchi in Rhodesia, oggi Zambia ecc. Molti di noi erano attratti ed hanno anche dedicato un po' del loro tempo giovanile a questo continente.
    Ciao Guido

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