mercoledì 14 gennaio 2009

D300

enrosadira in catinaccio

Enrosadira a passo Principe in Catinaccio. D300, una delle prime

E' la stessa sensazione che passare in piazza Walter e non vederci più il duomo.

Mi hanno regalato la prima macchina fotografica, una Kodak instamatic, quando avevo 10 anni, andavo per la prima volta al campeggio da sola e me la tiravo tantissimo: girano ancora per casa un paio di stampe su carta camoscio, mi pareva tanto elegante e raffinata, di una catasta di legna sullo sfondo di un bosco, di una tenda sottoesposta, di un indistinguibile, artistico, ectoplasma. Danilo era già dietro quel banco, me lo ricordo, come era lì quando ho comprato la mia prima reflex, la Nikkormat, le centinaia di rullini di dias, la prima digitale, e anche l'ultima digitale pochi mesi fa. Che gli acquisti importanti si fanno guardandosi in faccia, non dietro un monitor. "Ti darà soddisfazione, questa, vedrai."

E tutte le volte si parlava di fotografia e di monti. Di obiettivi e di monti. Di digitale/analogico e di monti.

Credo che mezza Bolzano sia passata per il suo negozio, tutti quelli che hanno fotografato montagne ci han messo piede almeno una volta.

Era lì prima di Natale quando ho preso una batteria di riserva. E adesso dietro quel banco Danilo non c'è più. E Bolzano è un pochino più povera.

2 commenti:

  1. il negozio di fiducia... altro che centro commerciale ;-)

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  2. Francesca,
    non conosco questa persona anche se da come la descrivi ha rappresentato tanto per quello che è stato per te ben più che un hobby.
    Proprio questo mi piaceva ricordare come la storia personale di tante persone, sia collegata alla storia della fotografia. Tappe della vita e tappe della fotografia. Io conservo rigorosamente tutto, compreso quelle di mia padre (da una vecchia Kodak a soffietto alle reflex digitali, quanta strada...).
    Ciao Guido

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