martedì 16 dicembre 2008

La storia finita

Repubblica on line pubblica oggi copia della lettera scritta nello scorso settembre da Walter Bonatti alla Società Geografica Italiana, con la quale vuol mettere il sigillo alla polemica sul ruolo da lui svolto nella conquista italiana del K2 nel 1954.

Finalmente è fatta giustizia, finalmente la storia dell'alpinismo mondiale viene riscritta riconoscendo i meriti di Walter e cancellate le ombre gettate su di lui dalle insinuazioni non propriamente signorili di Compagnoni. Bonatti fu uno dei pilastri della spedizione, se non ci fossero stati lui e l'hunza Mahdi, la loro abnegazione e forza di volontà, e soprattutto l'ossigeno portato fino lassù da loro due mettendo a rischio la loro stessa vita, Compagnoni e Lacedelli sul K2 non sarebbero arrivati.

Su Wikipedia, per chi non la sapesse, la storia che non racconto di nuovo.

Resta l'amarezza di una grande impresa finita in polemiche, bugie, mistificazioni, balle, querele, ingiustizie, rancori. Poteva essere una grande festa dell'alpinismo italiano, sono stati invece 50 anni di veleno.

Succede troppo spesso che noi italiani riusciamo a comportarci alla Tafazzi, a fare la figura dei rissaioli e a sporcare quello che di buono riusciamo a fare.

2 commenti:

  1. E si il mio garnde mito. Grande uomo, grande alpinista, grande esploratore. Il primo ricordo personale che ho di lui come alpinista sono le Jorasses del '64 e poi l'anno dopo la nord del Cervino in invernale. Sai chi fa faceva il "telecronista" da Cervinia per la Rai ? Emilio Fede!!!!!.Allora c'era un canale solo e la TV per la prima volta si occupava di imprese alpinistiche. Pensa che oggi Bonatti vive in un paesino della Valtellina, a due passi da casa nostra, lontano dai clamori e se non ci fosse stata questa storia, avrebbe continuato nel suo silenzio. Che distanza da Fede, ma tant'è la classe non è acqua.
    Grande Walter.
    Ciao Guido

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  2. finalmente la storia si è conclusa per il meglio!!!!

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