domenica 28 settembre 2008

Rename Locatelli

locatelli

Dolomiti di Sesto, rifugio Locatelli/Innerkofler (sisi c'è, là in mezzo alla foto. Della serie "aguzza la vista", Settimana Enigmistica. In grande si vede meglio)

Ci sono voluti 100 anni per rimettere le cose, parzialmente, a posto e fare giustizia. Alla fine della prima guerra mondiale il Südtirol diventa Alto Adige, e all'avvento del fascismo tutto quanto era tedesco viene italianizzato, tutti i Sepp sono diventati Giuseppe, i Karl sono diventati Carlo, la lingua tedesca messa fuorilegge, le scuole tedesche chiuse, tutti i rifugi dell'Alpenverein espropriati, ribattezzati e assegnati al CAI.

lavaredo

Rifugio Locatelli/Innerkofler alle Tre cime di Lavaredo. Postacci eh :) (foto Val)

Le rovine della Dreizinnenhütte alle Tre cime di Lavaredo, attorno al quale si era attestato il fronte, vennero destinate al CAI di Padova (che tuttora lo gestisce) che lo ricostruì, ampliò e dedicò alla memoria di Antonio Locatelli; aviatore bergamasco, famoso per le sue imprese, apprezzato anche da Gabriele D'Annunzio insieme al quale fece il famoso volo su Vienna, morì in Etiopia nel 1936. Che, per quanto eroico, con le Tre Cime e con il fronte dolomitico non c'entra una cippa.

Mentre parecchio aveva a che fare con quei posti Sepp Innerkofler che della Dreizinnenhütte è stato il gestore per 17 anni, che delle Dolomiti di Sesto conosceva ogni sasso, che fra quei crozi è vissuto e su quei crozi è morto.
 
La targa a ricordo di Sepp Innerkofler al rifugio Locatelli-Innerkofler alle Tre Cime di Lavaredo (fonte Wikimedia Commons, licenza Creative Commons Attribution ShareAlike 2.0 Germany)

Ad essere sinceri il CAI di Padova ogni anno depone una corona di fiori vicino alla lapide che lo ricorda, ma sembra un ospite a casa sua.

Quest'anno la sezione padovana compie 100 anni: un secolo fa infatti venne eletto il primo presidente, l'avvocato Antonio Cattaneo. Per festeggiare degnamente il loro compleanno, e che compleanno, hanno organizzato diverse manifestazioni, incontri, iniziative varie, hanno editato o rieditato libri e fotografie e, fra le altre cose, han deciso di fare giustizia: il 21 settembre con una sobria cerimonia in quota hanno cointitolato il rifugio che ora si chiamerà "Locatelli/Innerkofler", facendo pace con la storia, con la guerra, con le rivendicazioni e con tutto l'armamentario di appartenenze nazionalistiche che dovrebbero essere dimenticate in fondo alla cantina e arrugginite da tempo.

(Una spataffiata di foto di Val e mie fatte l'anno scorso in quei posti splendidi nei quali abbiamo camminato per due bellissime giornate.)

2 commenti:

  1. Niente, son proprio una bestia 'gnurant, non c'è nulla da fare. E dire che nell'agosto del campeggio libero sotto le Tre Cime la sera ci si dava un tono leggendo la guida del Berti, la storia dell'alpino De Luca che scagliava il pietrone etc. etc. -e mai, mai che ci sia venuto in mente di domandarci perché diamine il rifugio fosse intitolato al tal Locatelli. E nemmeno che "Sepp" fosse l'equivalente del nostro Beppe ci venne in mente, diciamolo pure.
    A proposito: e perché intitolato proprio al Locatelli? Ci aveva fatto un atterraggio di fortuna mentre era diretto a Valparaiso?

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  2. Povero Sepp! Si narra che cadde vittima del fuoco amico rivolto contro il Paterno qundo gli italiani riuscirono a prenderlo ...
    Ua volta ci sono salito con degli amici austriaci. Strana sensazione ...
    Paterno e Torre di Toblin ... i bastioni contrapposti, le gallerie ... un mazzo non da poco la Guerra nelle Dolomiti di Sesto, altro che PKO!!!
    Il matto

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