sabato 1 ottobre 2011

Mi arrendo!

Le strade per Quoz. In giro per l'America

William Least Heat Moon
Le strade per Quoz. In giro per l'America

Traduttore: M. Capuani

Editore:
Einaudi  (collana Frontiere Einaudi)

Anno 2011
pagine 555, brossura

€ 24

Sono arrivata faticosamente a due terzi e non riesco ad andare avanti: di questo passo, a due pagine al giorno, l’anno prossimo sono ancora lontana dalla fine. Mi abbiocco alla ventesima riga, mi annoio, quando lo riprendo in mano devo rileggere il già letto perché me lo sono scordato.

Ho amato molto "Strade blu", letto e riletto con altrettanto piacere a distanza di parecchi anni. "Prateria" meno scorrevole ma non brutto, già in "Nikawa", secondo me, Least Heat-Moon aveva perso lo smalto.

Qui l'ispirazione non c'è proprio più, sparita la leggerezza dalle sue pagine, si trascina faticosamente alla ricerca dell'incontro interessante o della storia curiosa da raccontare. E forse è questo il problema: viaggia per scriverne non per viaggiare e ciao spontaneità. E scrive per contratto, a mio avviso, non più per piacere.

I viaggi: tanti e brevi, pochi giorni invece che mesi e mesi, più giretti che viaggi, e forse anche per questo non entra nello spirito del vagabondaggio. Non trovo la storia, nel testo, non c'è continuità.

Anche la moglie con la quale va in giro (viaggiare mi sembra una parola grossa) e della quale è estremamente orgoglioso, bella, bionda e riccia e avvocato di successo, nonostante i suoi sporadici commenti pungenti, non lo aiuta ad uscire dal loro cerchio magico e a guardarsi attorno con partecipazione.

Least Heat-Moon ha scritto un solo libro, "Strade blu". I seguenti hanno cercato, con alterne fortune, di esserne all'altezza. Dev’essere triste e sfigato, si vede, solo e disoccupato per trovare il mood giusto: con una moglie adorabile, l’editore alle costole, i lettori che da lui si aspettano da anni, impazienti, meraviglie, non ingrana.

E questi suoi lettori lui cerca di lusingarli, di adularli, si rivolge loro in seconda persona, li chiama “tu, sagace lettore” oppure “paziente lettore”. Ecco io la pazienza l’ho persa! E ho di meglio sul comodino che sta prendendo la polvere. Caro William, senza rimpianti, addio.