lunedì 30 giugno 2008

Banda di matti!

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Foto "Allez base!"

Li abbiamo incontrati al rifugio Coldai in Civetta, questi pazzi sbullonati: sveglia alle 4 di mattina, colazione, zainetto in spalla e su in cima alla Civetta. Che non è il sentierino dell'orto di casa, per chi non lo conoscesse.

Una volta in cima si vestono da Batman e, se le condizioni permettono, si buttano. 1000 metri di paretone a strapiombo, le ali che aiutano a darsi quel tanto di direzione per superare la piana della val Civetta, e altri 1200 metri di vuoto per atterrare sulle rive del lago di Alleghe.

Un minuto di volo libero e un minuto di paracadute. Due eterni minuti di adrenalina pura,  nei quali non è concesso nessun errore né distrazione. Se tutto è andato secondo i programmi alle 10 sono già seduti all'enoteca a farsi due birre.

A quell'ora noi si stava ancora in panciolle al laghetto a filmare marmotte e a giocherellare con i pesci, a 10 minuti dal rifugio.

Rifocillati, i pazzioidi ripartono per il Coldai (1000 e rotti metri di dislivello in salita), per ripetere il giorno dopo lo stesso giochino. Il tutto per una settimana.

Il Rifugio Tissi è costruito circa a metà del loro esaltante volo, sul Col Rean, uno sperone di roccia dal quale si vede, giù nell'abisso, il lago di Alleghe e, minuscolo, il paese. Si distingue la chiesa, la piazza, i puntolini colorati delle automobili; le persone sono troppo lontane. Alzando lo sguardo si vede, lassù in cima al mondo, la Punta Civetta. La mano corre alla croce di vetta, viene spontaneo aggrapparsi a qualcosa di solido per non farsi prendere dalla vertigine. Loro, invece, si buttano.

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Alleghe con il suo lago dalla cima del Col Rean, circa a metà volo

Paralpinismo, si chiama il loro sport. Questo è il loro sito: foto, video adrenalinici, articoli, link. In francese. Banda di svitati! :)

sabato 28 giugno 2008

Attila e la Civetta

pancivetta-vi Civetta, parete nord ovest.

Tornata, purtroppo. Cari amici avete danzato bene: nemmeno una goccia d'acqua sulle nostre zucche. L'unico grosso temporale si è scatenato con noi al riparo al rifugio Tissi in Civetta, con la terza birra in mano.

Lo stesso bastardissimo fortunale che ha devastato Bolzano, trasformando il mio orto in un incolto dopo il passaggio degli eserciti di Attila. Così mentre io cazzeggiavo considerando quanto sia suggestivo un temporalone in montagna visto dalla terrazza del rifugio con il culo in salvo, i miei pomodori venivano ridotti a passata prima di esser maturati e le coste a un merletto di Burano.

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Temporale sulla Civetta

Per fortuna non c'era nessuno in parete, è ancora molto presto, la stagione è in ritardo e c'è ancora neve, la montagna scarica molto e serve prudenza. CAPITO, BACO?

Caldo boia, soprattutto sull'eterna forestale che scende dal Vazzoler, sole a picco, la neve se ne andrà prestissimo. Un mare di fiori come non ho mai visto.

Qui le foto di Valeria, le mie appena ho finito di rastrellare.

venerdì 20 giugno 2008

Chiuso per monti

Averau

La gestrice del blog se la svigna per qualche giorno, e se ne va esattamente da queste parti, a terminare un trekking interrotto l'anno scorso per: pioggia, neve, grandine.

Il locale riapre verso fine della prossima settimana, Giove pluvio permettendo. Ma siccome la sfiga ci vede benissimo, chi mi vuol bene incroci le dita e faccia la danza del sole: spiacerebbe riaprir bottega già lunedì.

Prossimamente su questi schermi la relazione, datemi solo 3-4 anni di tempo :D

mercoledì 18 giugno 2008

Caro Primo, caro Mario

«So bene che fare poesie non è un mestiere tanto serio, ma mi prendo egualmente la libertà di mandarti questa che s'intitola A Mario e a Nuto: Ho due fratelli con molta vita alle spalle, | Nati all'ombra delle montagne. | Hanno imparato l'indignazione | Nella neve di un paese lontano, | Ed hanno scritto libri non inutili. | Come me, hanno tollerato la vista | Di Medusa, che non li ha impietriti. | Non si sono lasciati impietrire | Dalla lenta nevicata dei giorni»

Il resto da bersntol

Ultima moda

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Alpe
di Siusi, primissimi del '900

(fonte: Albert Moroder su: Marco Forni, Momenti di vita, ed. Istitut Ladin Micura de Rü, pag.96)

Sergentmagiù, sei arrivato a baita

Asiago, 1 novembre 1921 – 16 giugno 2008 (foto Supermario, fonte Flickr, licenza CC non commercial)

"Quando il bel tempo corrisponde alla mia disponibilità, allora amo andare con i miei ricordi per sentieri e strade forestali; osservo, anche, o ascolto, i segnali che la natura comunica con l'evolversi delle stagioni e degli anni. Ma è quando mi accompagno con gli amici o con personaggi della mia terra che il camminare è più assorto e riflessivo. Questi compagni di cammino non sono più fisicamente presenti, il loro corpo è rimasto in luoghi lontani: su montagne o nella steppa, insepolto; o in cimiteri di paese con una semplice croce, o di città con lapidi e fiori. E' con loro che mi accompagno e ragiono, ricordando. Qualcuno che non crede, o che crede, può guardare con benevola indulgenza a questo mio modo di esistere. Non me ne importa: ho anch'io molti dubbi ma mi piace, a volte, ignorarli."

Mario Rigoni Stern - Storie dall'Altipiano

Scomparso Mario Rigoni Stern

lunedì 16 giugno 2008

Guerra fra i monti

mortaio

Prima guerra mondiale, fronte dolomitico. Postazione d'artiglieria, trasporto di un mortaio. Val di Fassa, Contrin.
(fonte: Marco Forni, Momenti di vita, ed. Istitut Ladin Micura de Rü)

sabato 14 giugno 2008

Un premio molto gradito :)

blogosfera

Particolare della Mappa della blogosfera Italiana. Trovato in rete in 100 posti diversi

Mi hanno sempre insospettita i "blog-premi" che hanno per scopo non proprio occulto lo scambio di link per guadagnare un paio di posizioni nella scalata di qualche blog-classifica o qualche punto di pagerank e di valore come spazio pubblicitario.

Sono certa che Marzia sia lontana anni luce da questi meccanismi, (lei credo ne sappia di PageRank quanto io di pecore) e BlogBabel ha chiuso baracca, quindi mi rilasso, la ringrazio molto di avere citato questo angolo di rete e partecipo volentieri al gioco. Il suo blog, Storie di pascolo vagante, fra l'altro, è il primo entrato nel mio scarnissimo blogroll.

Approfitto del gioco per segnalare qualche luogo strano dove andare a piluccare, che abbia queste caratteristiche:

sia un blog montagnino, o naturalistico, o trentino-altoatesino. E che non sia di una blogstar. Tutti gli altri che leggo e non segnalo non se la prendano: dovevo per forza ridurre e mettere paletti, e questi sono.

A far le cose per bene dovrei linkare chi ha iniziato la catena, incollare qui il regolamento, segnalare la rava e la fava, e invitare le mie nomination a proseguire il gioco. Fate quel che volete eh, anzi non fate un bel niente: vi segnalo perche' mi siete simpatici, stop.

Inizio con bersntol, blog minimalista e quasi mio gemello. Spesso scrive quel che vorrei dire io 10 minuti prima di me e con un decimo di parole. Poi me lo immagino a digitare dal paesot in val dei Mocheni, in una stube foderata in cirmolo, davanti a una finestra dalla quale entra il canto della fontana, con vista da una parte di Fravort e Gronlait,  dall'altra del Brenta in lontananza, di fronte del Rujoch e di cima Setteselle. Ovvero in cima a Costalta ;)

Proseguo con l'orto del matto: è bolzanino, ha un orto ed è matto, caratteristica che si sposa spesso con le due precedenti. Che lo fanno entrare di diritto nei top five :D. Inoltre litiga con le lumache, sguazza nel fango, trova strani reperti sottoterra, concima, disidrata, costruisce coltelli, spignatta, trasloca... e poi gli devo una promessa.

Fili di paglia. La padrona di casa si chiama equipaje ed è un tipo assai sinistro: son già due buoni motivi :D. Ha un giardino molto amato, ha una casa, o una testa, piena di libri e un cuore pieno di monti. Inoltre ha un gatto che passeggia sulla tastiera.

Folgaria 235: "A volte, tristemente, sono gli stessi abitanti delle montagne che, abbagliati dal miraggio di facili guadagni, trasformano la loro terra in parco giochi, devastando boschi e cacciando la fauna selvatica. Ma perché scegliere di fare della propria casa una vetrina e delle tradizioni uno spettacolo, finendo per vivere in un redditizio zoo?". In guerra contro i mulini a vento.

Oscar Ferrari invece lo linco perché è matto tout court. Oltre che fare l'ortolano di mestiere e abitare a QuasiBolzano.

Ne seguo altri, a volte blasonati e interessanti, informati, attenti. Mi accorgo però di non aver linkato blog, ma persone .

Aggiungo un blog outsider: guardie zoofile ambientali del salernitano.  Un sacco di notizie sui rapporti uomo/animali. Spesso tristi.

venerdì 13 giugno 2008

No comment

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Lago di Molveno
(fonte Wikimedia Commons, foto Hermann Schmitz, licenza GNU Free Documentation license)

Repubblica On-line di oggi:

"TRENTO: ORSA CADE NEL LAGO DOPO ANESTESIA E MUORE

Divampano le polemiche in Trentino dopo la morte di un'orsa caduta nel lago di Molveno (Tn) (Fra la Paganella e il Gruppo di Brenta - N.d.f.) dopo una anestesia che ha consentito l'installazione del radiocollare. Il plantigrado, assieme ad un altro esemplare, nei giorni scorsi si era avvicinato troppo agli abitati di Andalo e Molveno. Il suo comportamento aveva allarmato le autorita', dato che gli orsi avevano cominciato con regolarita' a visitare addirittura i cassonetti dei rifiuti. Per questo motivo -seguendo il protocollo e in base ad accordo preventivo con il Ministero dell'Ambiente - la notte scorsa e' stato deciso di catturare l'orsa, colpendola con un dardo contenente narcotico. Dopo l'allontanamento dell'orsa, dopo un quarto d'ora ad anestesia conclusa, sono cominciate le ricerche. Il dardo contenente anche il trasmettitore ha condotto i forestali in prossimita' delle rive del lago di Molveno. Li' giaceva senza vita l'animale, scivolato nell'acqua, vicino alla riva. Secondo gli esperti con ogni probabilita' il narcotico ha prodotto il proprio effetto nel momento in cui l'orsa si trovava sul ciglio superiore della riva, in quel punto scoscesa e scivolosa, provocando la caduta dell'animale in acqua. Attualmente in Trentino si stima siano presenti tra i 20 ed i 25 esemplari di orso."

mercoledì 11 giugno 2008

Bolzano, Città Alpina 2009

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Bolzano

Bolzano è la dodicesima città ad essere stata ufficialmente dichiarata "Città alpina dell'anno", in ragione degli «sforzi compiuti nella protezione del clima e per la pianificazione orientata al futuro, con elevata qualità della vita ed una grande attrattività per visitatrici e visitatori».

Dal 1997 una Giuria internazionale, composta da rappresentanti della Comunità Città delle Alpi, del Cipra e di Pro Vita Alpina, seleziona una fra le città dell'arco alpino che si adopera per l'attuazione di uno sviluppo sostenibile rispettando i protocolli della Convenzione delle Alpi.

"L'obiettivo di fondo della Convenzione delle Alpi è di coniugare misure per la protezione dello spazio alpino con uno sviluppo sostenibile e orientato al futuro delle regioni. Il fatto che la Convenzione delle Alpi si riempia di contenuti concreti proprio nelle città alpine è di importanza centrale, poiché circa due terzi della popolazione alpina vive in aree urbanizzate, anche se queste costituiscono solo il 40% della superficie alpina complessiva. Dal punto di vista spaziale, le Alpi sono ancora oggi un territorio marcatamente rurale. Tuttavia la popolazione - e quindi l'economia - ha già, per la maggior parte, una connotazione urbana. Natura e cultura, ecologia ed economia trovano qui un terreno di scontro-incontro senza mediazioni. Rendere consapevole di questo un'ampia fascia di popolazione è l'obiettivo dichiarato dell'idea di "Città alpina". (fonte: sito ufficiale della Città Alpina)

Fra gli altri traguardi che la città di Bolzano si è posta, spicca quello di abbattere la produzione di CO2 fino a quanta è in grado di smaltirne la città stessa con i processi naturali che si svolgono al suo interno, per diventare clima-neutrale entro i prossimi dieci anni.

Io che ci vivo sono molto ma molto scettica. Penso che questo obiettivo non si raggiunga continuando a costruire parcheggi in centro, a sponsorizzare demenziali mercatini di Natale, a limitare la circolazione delle auto solo a chi può permettersi di cambiarla ogni 3-4 anni, a fare una serie di interventi dei quali a me sfugge la lungimiranza.

Limite mio, sicuramente.

Qui le motivazioni dell'assegnazione.

martedì 10 giugno 2008

Un fiume la attraversa

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Torrente Cismon. (foto JRRT)

"Alla fine tutte le cose si fondono in una sola, e un fiume la attraversa. Il fiume è stato creato dalla grande alluvione del mondo e scorre su rocce che sono le fondamenta del tempo. Su alcune di queste rocce sono impresse gocce di pioggia senza tempo. Sotto le rocce ci sono le parole, e alcune parole appartengono alle rocce.

Sono ossessionato dalle acque"

Norman Maclean, In mezzo scorre il fiume

lunedì 9 giugno 2008

Scordate le chiavi di casa?

Nessun problema: si entra dal tetto, basta essere più veloci della pula che aspetta sotto.

Alain Roberts Philippe, Spiderman

Senza lo sci le montagne si spopolano

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Cimon della Pala dai pressi di Passo Rolle

Incollo dalle news del sito ufficiale del Consiglio Provinciale di Trento:

"08-05-2008

Approvato dal Consiglio il nuovo Piano urbanistico provinciale

[...] Dopo essere stato riscritto e ulteriormente corretto su proposta dell'assessore Gilmozzi, l'ordine del giorno n. 14 di Roberto Pinter, condiviso da Marco Depaoli e approvato dall'aula, impegna la Giunta a prestare la massima attenzione ai progetti di potenziamento e collegamento delle aree sciistiche. Si tratta di individuare anche nel caso del progetto di raccordo tra Passo Rolle e S. Martino di Castrozza, soluzioni che attenuino l'impatto ambientale e paesaggistico, tenuto conto sia delle variazioni climatiche e delle esigenze di equilibrio fra turismo estivo e turismo invernale, sia delle trasformazioni della domanda turistica "sempre più volta all'ambiente e al territorio con l'offerta legata all'agricoltura e alla zootecnia". "Ciò significa studiare un collegamento alternativo che valorizzi anche il turismo nella stagione estiva".

Quest'approccio non ha trovato d'accordo Walter Viola, poi astenutosi, secondo cui "oggi la nostra economia di montagna non vive senza lo sci senza cui le montagne si spopolano. Autorevoli studi dimostrano che nei prossimi anni la temperatura sarà sempre più bassa ed è tutto da dimostrare che vi sia una significativa domanda turistica legata all'agricoltura".

Le fonti, voglio le fonti Walter Viola! Autorevoli studi non mi dice una beata fava.

E anche quella frase "si tratta di trovare [...] soluzioni che attenuino l'impatto ambientale e paesaggistico" vuol dire che il raccordo si farà. Ovvero: come imbellettare una brutta notizia in modo che sembri buona.

domenica 8 giugno 2008

Trento: Conferenza Italiana sul Software Libero

Conferenza Italiana sul Software Libero 2008

Trento, 16-17-18 Maggio 2008

Università di Trento

"La ConfSL 2008 si rivolge, in questa seconda edizione, ad un pubblico più ampio decidendo di suddividere i lavori in più sessioni che si rivolgono, ciascuna, ad un pubblico con diversi interessi: 

1. Sessione divulgativa
2. Sessione accademica
3. Open Source 2008 - evento di brokerage

4. Mapping party - Open Street Map

L'obiettivo primario della Conferenza Italiana sul Software Libero è quello di fare il punto sullo stato dell'arte del Software Libero in Italia.

L'appuntamento di Trento è il seguito della prima edizione della Conferenza, tenutasi nel maggio 2007 a Cosenza. Come nella prima edizione mettiamo al centro il coinvolgimento e l'incontro di chi in Italia è attivo nella ricerca sul Software Libero, nello sviluppo di Software Libero, nella promozione e nella diffusione del Software Libero. Sono di interesse tutte le possibili aree tematiche, dagli aspetti economici, giuridici e tecnici, a quelli etici, sociali e filosofici."

Fonte: Sito ufficiale della manifestazione

giovedì 5 giugno 2008

Malga Cambroncoi

cabroncoi

Malga Cambroncoi

Dal quotidiano l'Adige di oggi:

"SANT'ORSOLA TERME Affittata malga Cambroncoi L'impresa agricola De Bastian Sara si è aggiudicata il bando di confronto concorrenziale per l'affitto della malga Cambroncoi con annesso agritur, di proprietà dell'Asuc di Sant'Orsola. La signora Sara De Bastian ha presentato l'offerta migliore, 8600 euro l'anno. Il contratto durerà cinque anni, fino al 2012. Malga Cambroncoi può accogliere una quarantina di bovini da latte e circa dieci suini nel periodo dal 10 giugno al 10 settembre. L'Agritur rimarrà aperto tutto l'anno con la possibilità di pernottamento per sei posti letto."

Ospio che mal!

Menta piperita
Franz Eugen Köhler, in Köhler's Medizinal-Pflanzen. (Fonte Wikimedia, licenza copyleft)

Ibuprofen un corno, gli analgesici non c'erano, bisognava arrangiarsi con quel che si aveva a disposizione, e ogni famiglia aveva un suo ricettario di rimedi tradizionali al quale ricorrere. Che spesso coniugava erbe e superstizione. Tagliare le unghie al lunedì, per esempio, avrebbe preservato dal mal di denti. Ma se nonostante il rispetto del precetto veniva un mal di denti da sbattere la testa contro i muri?

Radici di millefoglie (Achillea millefolium), cicche di tabacco o grani di sale grosso da masticare, decotti di semi dell'erba di santa Polonia, o sant'Apollonia (Hyoscyamus niger, giusquiamo, velenoso! non venga in mente di far la prova pliz), si infilavano chiodi di garofano nei buchi delle carie, si strofinavano foglie di menta o di salvia sulle gengive per disinfiammarle e si raccomandava qualche tazza di the di salvia per rinforzarle.

Ancora: foglie di cavolo oppure patate tagliate in modo che rilsacino il loro succo e legate sulla guancia con il fazzoletto annodato in testa. Con il decotto di rosmarino o di ortica invece si facevano risciacqui.

Insomma bisognava tenerselo, il mal di denti, o sperare di trovare prima o poi il modo di cavarlo, il dente incriminato, da un medico o da un cavadenti improvvisato.

E per tenerli sani? Riporto una splendida ricetta scovata sul sito Dentist.it di una "Polvere odontalgica per imbianchir li denti e conservarli sani di Giovanni Grecij detto Cosmopolita" (1769) approvata dai magistrati alla Sanità e ufficialmente venduta nel veneto:
"Ossa di seppia mezza oncia
Pietra Pomice drame sei
Cremor Tartaro drame tre
Alume bruciato mezza drama
Coralli rossi bruciati mezza oncia
Perle preparate una drama
Mirra una drama
Yreos fiorentino due drame
Occhi di cancro preparati tre drame
Cocciniglia una drama
Sal di tartaro uno scrupolo
Olio di garofoli trenta gocce
Tutto si unisce facendo polvere sottilissima."

Fonte: Dentist.it

Kick the Habit!

.mau. ricorda sul suo blog che il 5 giugno è la "Giornata mondiale dell'ambiente", istituita dalle Nazioni Unite nel 1972.

Tema di quest'anno: "Kick the Habit!Towards a Low Carbon Economy" (Cambiamo le abitudini! verso un’economia a bassa emissione di carbonio). Vista la quasi totale assenza della notizia sui media, me ne stavo scordando.

"Con la consapevolezza che il cambiamento climatico sta diventando il tema centrale della nostra epoca, l’UNEP chiede a stati, imprese e società di focalizzare l’attenzione sulle emissioni dei gas serra e su come poterle ridurre. La Giornata Mondiale per l’Ambiente metterà in evidenza risorse e iniziative volte a promuovere economie a bassa emissione di carbonio e stili di vita che tendono a migliorare l’efficienza energetica, alla ricerca di fonti alternative di energia, alla conservazione delle foreste e al consumo eco-sostenibile. [...]

Capi di Stato, Primi Ministri e Ministri dell’Ambiente tengano discorsi e si impegnino a prendersi cura della Terra. Impegni seri devono essere presi per istituire strutture di governo permanenti che si occupino di gestione ambientale e pianificazione economica. Inoltre questa celebrazione rappresenta l’opportunità di firmare o ratificare le convenzioni internazionali sull’ambiente.
La Giornata Mondiale per l’Ambiente è anche l’occasione per esaminare lo stato dell’ambiente che ci circonda. Consideriamo attentamente le azioni che ciascuno di noi può compiere, e concentriamo le nostre energie verso l’obiettivo comune di preservare tutte le forme di vita sulla terra con seria determinazione e serena fiducia
."

fonte: ONU Italia

mercoledì 4 giugno 2008

Se da grande...

agnello

...non assomigliasse al babbo me lo sarei portato a casa.
Molto bello anche lui, e cordiale, ma in soggiorno non ce lo vedo e dell'orto non resterebbe molto :D.

martedì 3 giugno 2008

Criminalità

"Il Trentino, per la sua delinquenza, messa in confronto con quella delle province limitrofe, sta sui più elevati gradini della scala della moralità. Nel Trentino la media annuale degli omicidi d'ogni specie su 100.000 abitanti è di 1,17; vale a dire inferiore alla media annuale del Regno; altrettanto dicasi della media annua dei ferimenti (16,2 per 100.000) e delle falsità (36,2 per 100.000).

Nelle sue caratteristiche la delinquenza trentina è affatto corrispondente a quella italiana"

fonte: "Il Trentino", On. dott. Cesare Battisti, Istituto Geografico De Agostini, Novara. 1919

"Pochi furti, truffe in aumento - I dati del Viminale: Bolzano tra le città più sicure

Bolzano è tra le poche province italiane dove i reati sono in diminuzione: Il dato emerge da un rapporto del Viminale pubblicato irei dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore".
[...]

Nel 2007, dice la statistica, a Bolzano sono stati 14.157 i reati commessi. [...] Ogni 100.000 abitanti i reati sono quindi 2.903, uno dei valori più bassi di tutta Italia. [...] si vede come Bolzano sia la città più sicura per quanto riguarda i furti d'auto (problema che ai tempi di Cesare Battisti non impediva di dormire di notte N.d.f.). Nel 2007 ne sono stati segnalati soltanto 92, il 17,2% in meno rispetto all'anno precedente" (Repubblica di oggi: Crolla il mercato a maggio vendite a meno 17,56% - Lo so, non c'entra un cavolo, ma il link sorge spontaneo: che vuoi rubare, solo ferrivecchi? :D) [...]

"Bolzano è messa bene anche rigurado alle rapine: le aggressioni a mano armata sono state 80, 16 ogni 100.000 abitanti. Rispetto all'anno prima si è registrato un lieve calo (meno 1,2%).

Bolzano è al decimo posto tra le città più sicure [...]

In forte aumento le truffe e le frodi informatiche: rispetto al 2006 sono cresciute del 17,5%, superando i 750 casi (154 ogni 100.000 abitanti) (Altro problema che ai tempi di Battisti non si presentava :D).

Tra le note negative c'è da segnalare l'alto numero di furti con destrezza. Evidentemente Bolzano attira i borseggiatori: i reati di questo tipo sono stati più di mille, 211 ogni 100.000 abitanti [...] ma va sottolineato che c'è stata una diminuzione del 9,3%."

Fonte: giornale Alto Adige di oggi

Non precipitatevi tutti a Bz, il rovescio della medaglia dice che è la città di gran lunga più cara d'Italia.

Detto questo, se vedo le ronde per la sicurezza in giro, come minimo apro la pompa per irrigare l'orto e li innaffio.

lunedì 2 giugno 2008

La notte dei fuochi

foc E' una tradizione molto diffusa e sentita non solo in Italia che risale ai riti mitologici pagani legati al solstizio d'estate. Omaggio al dio del sole al suo zenit, esorcismi contro glispiriti maligni nel periodo del raccolto, cose cosi'. Riti che il cristianesimo ha assimilato reinterpretandoli e attribuendoli a festivita' religiose. In molte regioni la notte dei fuochi e' associata alla festa di San Giovanni.

Qui in Alto Adige i fuochi si fanno la notte del Sacro Cuore. Nel 1796 la Dieta tirolese affidò l'Alto Adige, minacciato dall'invasione francese, alla protezione del Sacro Cuore di Gesù. Contrariamente ai piani, Napoleone, dopo aver occupato Trento, invece che proseguire verso nord girò verso est e verso il Veneto attraverso la Valsugana, risparmiando il Sudtirolo. Da allora i fuochi del solstizio d'estate furono associati alla festa votiva del Sacro Cuore.

Nel 1961 la notte dei fuochi, fra l'11 e il 12 giugno, diede inizio ad un'ondata di terrorismo irredentista del Befreiungsausschuss Südtirol (comitato per la liberazione del Sudtirolo): spenti i fuochi rituali esplosero decine di cariche di tritolo sotto a tralicci dell'alta tensione, parte della provincia rimase senza luce e un'azione che doveva avere solo carattere dimostrativo, facendo tanto rumore ma senza versare sangue, ebbe una vittima incolpevole e non voluta: un povero stradino che passava proprio nelle vicinanze di un traliccio esploso. In seguito il terrorismo altoatesino si radicalizzo' ed estremizzò, causando in totale 21 morti e 57 feriti dell'una e dell'altra parte.

Quindi da queste parti la tradizione ha diverse implicazioni: radici mitologiche, contadine e pastorali, cristiane, storiche e di identita' etnica.