sabato 28 febbraio 2009

Nella, non era proprio il momento!

di lasciarci soli.

Nella Lilli Mascagni, 1922-2009, staffetta partigiana, internata nel lager di Bolzano, moglie e compagna di Andrea Mascagni.

Lager di Bolzano (fonte comune di Bolzano)

Grazie!

giovedì 26 febbraio 2009

L'ora del tè

more

Siamo appena all'inizio della Grande Guerra, ancora 3 inverni da passare, i sudditi del Kaiser si attrezzano e iniziano da subito a rendersi conto che la guerra non risparmierà davvero nessuno.

"I.R. Capitanato distrettuale in Cles
N°324/1

Cles li 27 settembre 1914

Oggetto: raccolta di foglie di rovo mora di siepe (rubus fructicosa) per la fornitura di grandi quantità di tee ai soldati in campo di guerra.

A tutti i Molto Rev. Curatori d'anima, Signori Preposti comunali, alle Dirigenze delle scuole popolari del distretto Capitanale di Cles.

Fra i provvedimenti da prendersi per una guerra invernale si rende necessaria anche la fornitura di grande quantità di tè.

Sebbene l'importazione dall'estero via mare sia troncata, il Ministero della guerra cercherà di sopperire alle rilevanti esigenze di vero tè. Ciò null'o­stante si rende pure necessario di provvedere per surrogati e come tale sur­rogato possono servire le foglie del rovo ( mora di siepe) rubus fructicosa more moraggie).

Dietro ricerca del Ministero della guerra, rispettivamente dell'interno si dovrà provvedere alla produzione di tè dalle foglie del rovo. Per ora si tratta soltanto di raccogliere grandi quantità di foglie, e ciò con sollecitudine prima che subentri il gelo.

Si invitano i suintestati Signori Curatori d'anime, Preposti comunali e Dirigenze Scolastiche di quei luoghi in cui cresce copiosamente il rovo, ad organizzare in giorni di vacanza colla gioventù scolastica raccolta di queste foglie, possibilmente sotto la sorveglianza di un docente; in caso di neces­sità si dovrà ritirare il permesso dai proprietari dei fondi. Il raccolto è da accumularsi presso il comune od altro sito adatto, da sce­gliersi dal dirigente la scuola popolare, dove si possono disseccare le foglie esponendole in stratti poco fitti, possibilmente al sole in locali bene arrieg­giati.

Dopo eseguito il disseccamento la dirigenza comunicherà al Capitanato l'approssimativa quantità ( in chilogrammi) delle foglie diseccate; le stesse resteranno depositate in loco fino all'arrivo di ulteriori disposizioni. Si attende che tanto la gioventù quanto i docenti vorranno cooperare gra­tuitamente a questa azione patriottica.

Questo è il tenore del dispaccio di Sua Eccellenza il Luogotenente dei 18 cor. N 3066/1 pres, che porto a pubblica notizia aggiungendovi lo caldo appello di quest'ufficio a volere prestarsi a tutta possa per quest'opera uma­nitaria destinata a portare sollievo alle nostre truppe in campo di guerra durante la rigida stagione invernale.

I M.R. Signori Curatori d'anime vorranno cortesemente pubblicare questo appello dal pergamo.

Per l' i. r. Capitano distrettuale: Dr Negri"

* fonte: Udalrico Fantelli, "SI PARTECIPA PER NOTIZIA E SOLELCITA PUBBLICAZIONE AI SIGNORI PREPOSTI COMUNALI E CURATORI D'ANIME - Raccolta, selezione e commento delle principali circolari e ordinanze governative emesse dal capitanato distrettuale di Cles (TN) e altri enti pubblici durante la prima guerra mondiale (1914 - 1918)

Edito dal Centro studi per la Val di Sole - collana I QUADERNI DEL MUSEO - n.3

I refusi sono originali del testo

mercoledì 25 febbraio 2009

Mettetela un po' come volete...

...ma nel Lorto ci sono questi tizi qui sotto:

anemone_epatica

Anemone epatica

e Bolzano oggi aveva questa luce:

bolzano

il Catinaccio era così alle sei meno 10:

catinaccio5

poi magari domani nevica, ma oggi era quasi primavera.

lunedì 23 febbraio 2009

5 miliardi di litri

serpentine

Serpentine

Non sono quelli di vinazza fatti fuori durante un'adunata degli alpini: cinque miliardi e' il numero di litri d'acqua consumati complessivamente nell'inverno 2004/2005 in provincia di Bolzano per innevare artificialmente tutte le piste.

Quindi, 5.000.000 di metri cubi se ricordo bene le equivalenze imparate alle elementari, circa il doppio rispetto a 10 anni fa. Non riesco ad immaginarmeli. Per dire, il lago di Braies fa 5,3 milioni di m³: 31 ettari di superficie, profondità media 17 metri. Parecchi. "L'uno per mille di tutta l'acqua usata in Alto Adige'', secondo Siegfried Pichler, direttore degli impianti di Obereggen.

E non contiamo quanta energia idroelettrica viene usata per far funzionare i cannoni, le pompe e tutto il grande circo della "neve programmata", che la parola artificiale non piace.

Il trend di uso dell'acqua per l'innevamento artificiale è in continuo aumento, bacini artificiali di varie dimensioni spuntano come funghi in tutta la provincia (ricordo i 170 cannoni collegati con 20 chilometri di tubazioni al nuovo bacino artificiale da un milione di litri sopra malga Moser, più grande del lago di Carezza! per garantire la copertura con la neve programmata su 40 chilometri di piste del paradiso dello sci di Carezza Ski), sia a causa degli inverni sempre meno nevosi che dei materiali studiati per rendere meglio sulla neve artificiale.

Strano fare questo discorso proprio quest'anno in cui la neve non manca, ma non è da aspettarsi un'inversione di tendenza negli anni a venire.

E dove si prende l'acqua? Siegfried Vieider, funzionario del servizio risorse idriche della Provincia Autonoma di Bolzano, spiegava tempo fa sul giornale Alto Adige, l'acqua viene raccolta in due modi: esubero degli acquedotti e bacini dedicati. Uno dei problemi nell'utilizzo del surplus degli acquedotti è che negli inverni poco freddi degli ultimi anni non si è potuto sparare neve prima dell'inizio della stagione, quando gli alberghi sono ancora chiusi e i serbatoi strapieni: a stagione iniziata l'acqua degli acquedotti è appena sufficiente a coprire gli usi umani.

In inverno i torrenti sono in secca, le normative provinciali impongono un minimo deflusso costante vitale di 2 litri al secondo per chilometro quadrato di bacino imbrifero sotteso alle singole opere di presa: l'uso delle acque superficiali è molto difficile e la Provincia fatica a darne le concessioni.

Bacino idrico costruito in località Mezzavia sul Bondone -  foto a.g.

E quindi servono sempre più bacini idrici dedicati dove raccogliere acqua già dalla primavera, e sempre più grandi. I tre invasi utilizzati per innevare le piste di Obereggen sono un esempio di questo trend: il primo, costruito nel 1983, è di 11.000 metri cubi, il secondo, del 1995, di 25.000 metri cubi, quello del 2005 è di 55.000 metri cubi. Quello di Carezza, del 2008, di 100.000 metri cubi.

"I bacini di acqua consentono di garantire la risorsa per l'agricoltura nei mesi estivi e di essere usati in caso di incendi. Inoltre l'acqua che viene nebulizzata con l'aiuto di aria compressa per formare i fiocchi di neve artificiali, una volta sciolta viene restituita come acqua." dice ancora Siegfried Pichler al giornalista Davide Pasquali.

Insomma, a sentire gli impiantisti, la neve artificiale: utile al turismo, all'agricoltura, all'ambiente. Sarà davvero così?

(Continua)

Comunque belli non sono, i bacini artificiali, lasciatemelo dire!

giovedì 19 febbraio 2009

dio dei gatti, fammi volare!

Passero temerario, pigro, sicuro di sé? La faccenda va avanti da un po': lui finge di non vederla, lei diventa matta.

Di solito inizia così:

DSC_7001

Porca miseria, da terra fino alla mangiatoia non ci arrivo. Sto qui e aspetto: si sa mai che gli venisse un capogiro, o qualche problema nel decollo, con la pancia piena di semi e pandoro!

fffff, mi viene il torcicollo. Proviamo ad avvicinarlo dall'alto:

trik2

un po' più vicino!

trik3

Ancora di più!

trik4

QUASI PRESO!:

trik5_quasipreso

marameooooooo :P

trik6marameo

Sgrunt, tutto da rifare!

Li ho lasciati cosi':

trik7

(Continua....)

mercoledì 18 febbraio 2009

Pixel

Se non lo dicevano equipaje e .mau., mica mi ricordavo! Non so quanto senso abbia la giornata mondiale del gatto, ma sicuramente non meno del giorno del nonno, del papà e degli innamorati. Per lo meno non implica scatole di cioccolatini a forma di cuore e mazzi di ipocritissime mimose.

E quindi, in ritardo di un giorno e ventitre ventiquattresimi, colgo l'occasione per ricordare il MIO gatto, Pixel.

pixel1

pixel2

pixel3

pixel4

pixel5

Ora ho due amatissime, litigiose e pestifere gatte, per casa son passati innumerevoli altri gatti, ma il mio gatto era lui.

Equipaje, non ti rammaricare di avere un gatto maschio: le femmine fanno le gattemorte con i nostri compagni, altroché :D

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Rosina Wachtmeister: "zusammen"

Non rimase più nessuno

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Martin Niemöller/Bertold Brecht (forse)

lunedì 16 febbraio 2009

ISM

ism

Una volta c'era Usenet. Usenet e i newsgroup, dove si postava in formato testuale, senza faccine ballonzolanti, foto, immagini, pifferi e trallalleri in gruppi di discussione tematici. Un po' come i forum di oggi, ma molto meglio :P.

Era, secondo me, un luogo di libertà, dove non c'erano poliziotti ne', quasi mai, moderatori con la bacchetta e la paura di essere denunciati per le esternazioni di terzi, e l'ordine era garantito solamente da chi ci scriveva. Ognuno poteva più o meno dire quel che voleva ed era il solo responsabile delle sue parole. Famosissimi alcuni troll dei quali tuttora si conserva memoria o nei quali ancora in rete ogni tanto si inciampa. Era uno dei pochi posti interattivi di un'internet in cui il web 2.0 era lontano da venire e dove per inserire contenuti bisognava conoscere, almeno un po', di html, avere uno spazio proprio, saperne qualcosa insomma. A coordinare questo gregge di anarchici per la gerarchia usenet italiana c'era il GCN (Gruppo Coordinamento dei Newsgroups), volontari dotati di grande pazienza, sopportazione e di un elicottero nero a testa (grigio antracite all'esteta ;D)

Nel 1996 si raccolse il numero di adesioni necessarie e venne aperto il newsgroup it.sport.montagna, nel quale, mava? si discuteva di montagna e di tutto quanto passava per la testa dei montanari che ci scrivevano, In Topic o Off Topic che fosse.

Ci si è scannati su it.sport.montagna, per magnesite si o magnesite no, croci di vetta, ferrate o non ferrate, chiodi ammessi o non ammessi, vipere, zecche, neve artificiale, ci siamo scambiati informazioni anche importanti, ci siamo conosciuti, è stato creato #montagna, un canale IRC ancora vivo sulla rete azzurra, siamo andati per monti insieme, con alcuni siamo restati amici a distanza di anni.

Ora non è che non ci sia più, ma ha perso appeal e frequentatori, il web 2.0 ha ha reso facile inserire contributi e ha moltiplicato i luoghi di aggregazione, ha aggiunto immagini, colori, smiley animati, social network, giurisprudenza, pubblicità, copyright, moderatori responsabili, aziende che ci mettono soldi server e pubblicità e tutto quello che conosciamo benissimo nel bene e nel male. C'è stata la diaspora verso Planetmountain, la scissione di FuoriVia, ci sono blog tematici, c'è di tutto e di più.

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La vostra cronista fa la travolta al corso valanghe di Gigi Telmon per ISM sul Bondone nel marzo 2001

Questo pippone per dire che esiste un sito ufficiale di ISM, nella sezione tecnica per esempio ci sono un bel po' di informazioni interessanti e importanti, come "Il fulmine: cos'è, come si forma e come evolve" di Emanuele Cinelli; I nodi di Franz Bachmann; l'ABS per lo scialpinista: cos'è e come funziona o il prontuario di nivologia e valanghe che il generale Luigi Telmon ha scritto per ISM.

Lo scrivo per ricordare un bel periodo, perché tutto questo non vada perso, perché qualcun altro ne possa usufruire e perché ho visto spesso questo materiale citato o pubblicato su altri siti senza un accenno della sua provenienza.

domenica 15 febbraio 2009

Francesco Franzoi, custode di un mondo

francescoFrancesco Franzoi (foto Ruralpini)

C'è un casaro che produce un pecorino meraviglioso, il migliore che abbia mai assaggiato. Questo tizio ha un'azienda moderna e un caseificio a norma Cee costato un occhio della testa, lucido di acciai immacolati, sterile e perfetto, nel quale non ha mai prodotto una forma che sia una. E' lì per far contenti veterinari e ispettori, ma il formaggio viene fatto "alla vecia", secondo tradizione, in altro luogo. Quando lui dovesse smettere di far formaggi, o dovesse adattarsi alle normative, andranno persi mestiere, profumi, competenze.

Una settimana fa ai piedi del Lagorai hanno sepolto Francesco Franzoi, casaro, pastore, malgaro, custode di tradizione, sapori, cultura di quei monti. Con lo stesso modo di vedere le cose, anche se lavorava dall'altra parte d'Italia.

Lontano dallo stereotipo del malgaro chiuso fra i suoi crozi con poca cognizione del resto del mondo, era sindaco della Libera associazione malghesi e pastori del Lagorai e aveva idee ben chiare sui modelli economici compatibili con la salvaguardia delle comunità Alpine: «I modelli globali hanno svuotato il Trentino. Rese inutili le Alpi, portano al fallimento anche il resto dell' economia nazionale. Sussidiarietà, solidarietà e comunità sono l'unica risposta a liberismo, egoismo e xenofobia(*)». In una realtà nella quale il 74% dei giovani se ne va dalle valli alpine prima di aver compiuto i 25 anni e l'età media dei piccoli contadini è di 72 anni.

Nel contempo era una di quelle persone con i piedi ben piantati sulla loro terra, capace di rispondere "Fallo tu" (Fatel ti, col gas; immagino abbia detto) al funzionario che gli spiegava che non avrebbe ottenuto contributi europei per la gestione della malga se non si fosse deciso a fare il formaggio col fuoco a gas. "Qui siamo in mezzo alla legna. Chi pulisce i boschi altrimenti? E perché pagare un milione di lire di gas con tutta questa legna? Il formaggio poi, viene molto meglio col fuoco di legna(**)".

Malgaro da quando aveva 10 anni, in Cadore, in Svizzera infine in Lagorai, prima a malga Cagnon e malga Casalbolengheta, alla fine a malga Valpiana: difficile che chi ha scarpinato un po' su e giù per questi monti non l'abbia prima o poi incontrato.

"Senza di te, Francesco, chi penserà alla nostra montagna?(**)"  

cagnon_sopra

Lagorai, Malga Cagnon di sopra

fonti:
(*) articolo di Giampaolo Visetti su la Repubblica, 14/07/2008
(**) articolo di Renzo Maria Grosselli sull'Adige del 10/02/2009 (clicca sull’immagine per leggere l’articolo)

franzoi 
Storie di pascolo vagante

link:
Cisofilm: a malga Valpiana è stato girato il film Ciso con la regia di Marcello Baldi, morto da poco anche lui. Qui immagini della lavorazione, nelle quali compare anche Francesco. Qui una serie di gallery fotografiche. Quattro parole su Francesco, IMO, che a vedere dalle immagini li ha supportati e sopportati, non avrebbero dato fastidio.

lunedì 9 febbraio 2009

SMS meteomont

La forestale e il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare hanno inaugurato da poco il servizio SMS meteomont: per sapere le condizioni nivologiche di un determinato comprensorio montano, basterà inviare un sms al numero 48264 con testo NEVE seguito dal nome della località interessata. Per sapere le previsioni del tempo o la previsione delle valanghe invece, il testo sarà METEO con nome della località (esempio: NEVE passo rolle).

Il servizio costa 50 centesimi per ogni risposta valida ricevuta. Ovvero: se il sistema non dovesse rispondere per qualche accidente suo o perché la richiesta è stata inviata con la sintassi sbagliata, non si pagherà nulla.

Ora provo a vedere che mi dice.

NEVE bondone: Nessuna stazione corrispondente alla richiesta effettuata

NEVE paneveggio: Nessuna stazione corrispondente alla richiesta effettuata

Neve Croda rossa: H neve fuori pista cm.210 Neve ultime 24h cm 10

Neve passo rolle: ... ... ... ... ... ... ... ... ... dati NEVE non disponibili.

Neve passo sella: neve fuori pista cm.88 temp. min -9 max -5 (che e' caduta una valanga sulla strada con uno spessore di 4 metri e fronte di 100 metri con conseguente chiusura della strada non dice nulla)

Meteo passo sella - dolomiti nord ori. previsioni per il giorno 10/2/2009 pericolo valanghe forte stazionaria
(che la strada sia tuttora chiusissima non se ne fa cenno)

Come dire... piuttosto che niente meglio piuttosto.

Non vorrei essere fraintesa: questo servizio di meteomont non mi sembra granché. Meteomont invece mi pare meritorio, serio, aggiornato, insomma essenziale.

In sostanza non andar per monti d'inverno dopo l'sms convinti di saperne un po' di più di niente.

domenica 8 febbraio 2009

Me la tiro un po' :D

1_res

3

Picchio rosso

Non per la qualità delle foto che sono obiettivamente orribili, ma per la qualità dell'ospite: un picchio rosso.

Poca luce, attraverso i vetri, col 200, non volevo assolutamente si spaventasse e smettesse di nutrirsi per una foto e sono stata ben lontana. Appeso e dondolante, beccava a velocità sorprendente: diaframmi aperti e non potevo abbassare i tempi. Insomma è venuto uno schifo, ma lui era bellissimo :)

Per non farvi sviare nelle proporzioni, il canederlo al quale è appeso non è uno dei soliti: è molto grande, ha un diametro di circa 15 cm e pesa mezzo chilo. Molto gradito dagli uccellini meno atletici e funamboli rispetto alle cince.

Fra ieri e l'altro ieri sono caduti altri 80 cm di neve a 1100 metri, in paese si sono superati i 3 metri stagionali. Ormai credo sia molto difficile cibarsi per i selvatici se è sceso in città anche il picchio.

Spero che torni, ma non prometto di cercare di fotografarlo meglio: ha abbastanza problemi di sopravvivenza senza che ci si aggiunga una fotografa insipiente a disturbarlo.

giovedì 5 febbraio 2009

Questo paese mi fa paura

repubblica2

Siccome non ce n'è abbastanza...

neve

...ecco le previsioni per i prossimi due giorni:

previsioni

previsioni2

nella notte di lunedì ne è caduto un altro mezzo metro: erano anni che non ne vedevo così tanta.

Nella foto sopra la vostra eroina sta cacciando i bastoncini fin dove riesce a spingere, ma è lontana dall'arrivare al terreno.

Battere traccia è uno sfinimento, vietato cadere: non ci si rialzerà mai più, vi si troverà in primavera avanzata.

Equipaje, volevi sfruttare le ciaspole nuove? Ho impressione che ne avrai fin sopra la cima dei capelli e invocherai a gran voce il disgelo :D

In compenso lo spettacolo è bellissimo:

costalunga

Karerpass, Rosengarten, Rotwand/Passo Costalunga, Catinaccio, Roda di Vael

cimone2

Passo Rolle, Cimon della Pala

mercoledì 4 febbraio 2009

"Ma mi faccia il piacere!"

colbricon_cartello

"Interventi di origine antropica, anche di lieve entità, possono comprometterne irrimediabilmente l'esistenza. Osservate questi luoghi senza alterarli". Costruiteci vicino solamente una funivia, che sarà mai?

Infatti, a quanti metri in linea d'aria da questo cartello, fotografato ai laghi di Colbricon, passerà il nuovo impianto di risalita San Martino-Rolle?

Sgrunt.

(ok, ok, promesso, per qualche giorno non ne parlo piu'. Almeno, ci provo eh, ci provo.)

domenica 1 febbraio 2009

Qualcuno nutriva qualche speranza residua?

rolle

Cimon della Pala e passo Rolle. Se non ho capito male il costone innevato a destra nella foto sarà adorno di piloni, funi e debiti.

Il 28 gennaio scorso in Primiero è stato firmato il protocollo d'intesa per la realizzazione del collegamento San Martino-Passo Rolle. L'accordo sottoscritto dalla Provincia di Trento nella persona del suo presidente Lorenzo Dellai, da Trentino Sviluppo spa, dai  comuni di CANAL SAN BOVO, FIERA DI PRIMIERO, IMER, MEZZANO, di SAGRON MIS, COMUNE di SIROR, TONADICO, TRANSACQUA, il COMPRENSORIO del PRIMIERO,  il consorzio delle società impiantistiche NUOVA ROSALPINA S.p.A., SIATI S.r.l., CONSORZIO IMPIANTI A FUNE SAN MARTINO DI CASTROZZA – PASSO ROLLE, FUNIVIE SEGGIOVIE SAN MARTINO S.p.A. e SCIOVIA PRA’ DELLE NASSE S.n.c., ASSOCIAZIONE ALBERGATORI , ASSOCIAZIONE ARTIGIANI, PRIMIERO INIZIATIVE eccetera eccetera, nei suoi punti essenziali si propone:

"il riequilibrio gestionale ed economico delle società Nuova Rosalpina e Siati; la fusione delle due società, una volta raggiunto il punto di riequilibrio; la realizzazione, da parte della nuova società, degli interventi infrastrutturali concernenti la messa in rete delle aree di San Martino di Castrozza e Passo Rolle.

L’impegno finanziario complessivo previsto dal Protocollo è di 22 milioni e mezzo di euro, che saranno destinati per circa un terzo al risanamento delle due società (5,5 milioni a Siati e 2 milioni a Nuova Rosalpina) e per i restanti due terzi alla realizzazione del progetto di messa in rete delle aree di San Martino di Castrozza e di Passo Rolle. Tale operazione verrà realizzata mediante la partecipazione al capitale sociale della nuova società che nascerà dalla fusione delle due precedenti, per complessivi 15 milioni di euro.(*)"

15 milioni di euro che erano, l'anno scorso, lo scoperto complessivo delle due società.

Il risanamento avverrà con il contributo di (**):

per quanto concerne SIATI:

2 milioni di euro da parte dei Comuni d’ambito attualmente soci
1,5 milioni di euro da parte degli attuali soci pubblici e privati,
0,9 milioni di euro da parte degli attuali soci non pubblici di SIATI S.r.l. nonché di nuovi sottoscrittori del capitale sociale previo accordo con gli attuali soci
0,75 milioni di euro da parte di Cassa Rurale delle Valli di Primiero e Vanoi e da Cassa Centrale Banca
0,35 milioni di euro da parte di ACSM S.p.a.,

per quanto concerne Nuova Rosalpina:

almeno 2 milioni di Euro da parte dei soci privati di Nuova Rosalpina stessa e di eventuali nuovi sottoscrittori del capitale sociale.

Mentre la grana per realizzare il collegamento San Martino-Rolle salterà fuori mediante la partecipazione al capitale sociale della nuova società nata dalla fusione di Nuova Rosalpina e SIATI per complessivi 15 milioni di Euro così suddivisi:

5 milioni da Trentino Sviluppo S.p.a;
5 milioni dalle Società funiviarie e dagli Operatori locali sottoscrittori del presente accordo;
5 milioni da parte dei Comuni d’ambito, conformemente alle modalità di erogazione da parte della PAT delle risorse finanziarie a valere sul Fondo per lo Sviluppo locale o altre forme da individuare.

Dopo aver contribuito a risanare le società gran parte dei fondi per i lavori arriveranno ancora da quattrini pubblici, fra Trentino Sviluppo e Comuni d'ambito. Gli impiantisti e gli operatori locali, i privati insomma, ci mettono un terzo del malloppo.

Già visto questo film, anzi lo sappiamo a memoria. Rischio d'impresa, bassissimo; guadagni privatizzati e perdite collettivizzate; cittadini ai quali tocca finanziare imprese che produrranno altro inquinamento ambientale in barba all'area di protezione totale dove non si può cogliere nemmeno una margherita, e buchi di bilancio a breve (ci rivediamo qui fra un paio di anni?); finanziamenti pubblici fuori norma europea, ma concessi tramite fantasiosi giri finanziari e tramite società varie a capitale pubblico.

(*) Quotidiano TRENTINO del 29 gennaio
(**) fonte: testo del protocollo d'intesa

Link:
il testo del protocollo d'intesa, in formato .doc dal sito della Provincia Autonoma di Trento
Articolo sul quotidiano on line "la Voce del Nord-Est", col testo della dichiarazione di Dellai