giovedì 31 marzo 2011

Frau Maier, le galline e l’ora legale

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Bolzano, mercato del sabato, qualche anno fa:

“Keine Eier, heute!”
“Oh bella, perché senza uova Frau Maier?”
“Perché sono anche senza galline, porca miseria! Domenica sera prima di metterci a tavola, sono uscita come sempre per chiudere il pollaio. Ma le galline erano tutte in giro a becchettare, con l’aria di chiedersi cosa diavolo volevo a quell’ora: c’era ancora il sole, bello tiepidino, granini e vermetti appetitosi, troppo presto per rientrare. Che ne sanno loro dell’ora legale? Ci si vede all’ora solita non rompere le scatole adesso che abbiamo da fare! Non han mica il calendario, le galline.

Ceniamo, lavo i piatti, faccio ordine, finisco i compiti con la Marie, controllo che Matthias si sia lavato le orecchie e abbia detto le preghiere, metto a letto il piccolo… e il pollaio chi se lo ricorda più?

Verso le tre della mattina mi sveglio di colpo: IL POLLAIO! Zum Teufel, la porta del pollaio!

Schizzo fuori come un razzo in ciabatte… tardi! Io mi sono scordata di chiudere la porta, la martora non si è scordata per niente di dare una controllatina: una strage! Sangue, piume, galline morte ovunque… Le ha fatte fuori tutte! Tutte, dico! Se le fosse almeno mangiate, macché.

Unico superstite quel fifone di gallo, che da coraggioso combattente se l’è data a gambe subito senza fare nemmeno un chicchirichì.

Ora legale? pfui! Inutili invenzioni da cittadini altroché”

giovedì 24 marzo 2011

Giornata nazionale della lettura

Mi ricordano che oggi è la giornata nazionale per la promozione della lettura.

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spero di non ledere la privacy di nessuno pubblicando questa foto, perché io questi due li adoro :)

lunedì 21 marzo 2011

Travel is fatal to prejudice

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Ritten / Renon

"Travel is fatal to prejudice, bigotry and narrow-mindedness."
Mark Twain, Innocent's Abroad

Per quelli che “mi hanno servito per ultimo perché sono italiano”; “mi hanno trattato male perché non parlo tedesco”; “non ci hanno trovato un tavolo perché siamo italiani”; “questi crucchi che hanno fatto finta di non capire e non mi hanno indicato il sentiero perché parlo italiano” eccetera:

Enrica, che il mondo un poco l’ha girato, mi scrive in un commento:

Mi pare che anche in queste terre stupende ci sia qualche problema. Peccato davvero.
Sono stata a Bolzano e sinceramente mi sono stupita della bellezza di tutto, le montagne, i colli, i vigneti ma anche la città e la gente: diffidente, chiusa ma gentile.
Andavo a passeggio fino a una baita nascosta e non conosciuta, scoperta per caso, frequentata solo da gente del posto (e molti non parlavano italiano) che si riuniva dai casolari isolati (non ricordo come si chiamano) quasi ogni pomeriggio.
La prima volta mi hanno guardato diffidenti (ero l'unica estranea), la seconda mi hanno fatto molte domande, ma non inopportune, per vedere chi ero, la terza e la quarta mi hanno invitato a bere con loro al tavolo.
Visto che ho gradito un vino fatto da uno di loro l'ultima sera mi hanno anche invitato a mangiare il pane tipico fatto da una signora del tavolo e altre specialità, sempre casarecce (se le portavano da casa e anche il gestore mangiava insieme al tavolo).
Sinceramente? Tanta ospitalità e apertura ora nel resto d'Italia è proprio rara. C'era, per esempio in Sicilia, ma no la vedo più.
Non vorrei che questi posti, o i tuoi posti, fossero rovinati, sinceramente.
Non sono solo belli: c'è un equilibrio magico fra gente e natura, mi sembra. Che troppa "civiltà" non farà che contaminare, come è sempre successo (per esempio sui monti del Nepal, nei boschi del Terai al confine dell'India e così via, cose che conosco bene)
.”

Quando si gira con gli occhiali del pregiudizio sugli occhi, si vede il mondo attraverso le loro lenti.

E per tutti coloro che soffiano sul fuoco del conflitto etnico per motivi elettorali o politici o per vendere più copie di un giornale, conflitto etnico che fra la gente comune ormai è molto sfumato: se quassù prima o poi si dovesse tornare alle bombe sotto i tralicci e ai morti, e non sono passati tanti anni da questi eventi, se ricominceremo a odiarci, sappiate che è tutta colpa vostra.

(grazie Enrica, da parte di tutti noi quassù)

mercoledì 16 marzo 2011

Dolomiti, patrimonio dei soliti noti

FSC_3220Catinaccio, Crode del Ciamin

Quando l’Unesco ha registrato le Dolomiti nella lista dei luoghi Patrimonio dell’umanità, Enrica mi chiese se ero contenta. Si ero contenta, nonostante una bella serie di riserve. Non salvaguarderà nulla, dicevo, sarà solo ulteriore pubblicità a un ambiente che di pubblicità proprio non ne abbisogna.

Peraltro il vivace interesse per la faccenda dimostrato dal presidente degli industriali bellunesi non dava da pensare ad una futura politica di salvaguardia.

Vogliamo fare una carrellata su alcuni dei fronti aperti?

Collegamento Pinzolo – Madonna di Campiglio, Dolomiti di Brenta 
Ciampinoi, val Gardena, mega hotel “a 7 stelle” 
Collegamento Croda rossa – Monte Elmo, Dolomiti di Sesto
 
Megaresort ai piedi della Marmolada (di una società che fa capo al presidente di cui sopra) 
La strada dell’Antersasc
Carezza, il terzo lago
Catinaccio fronte 1
Catinaccio  secondo fronte
Catinaccio, paradiso dello sci
I Verdi: «A Fundres un nuovo attacco all’ambiente»
Alpe di Siusi
Latemar
Lago di Carezza

E chissà quanto mi scordo. Ma non è finita, se ne sono inventata un’altra: si sta aprendo un altro fronte: il comprensorio Pelmo Civetta, che “partendo dalla valle del Boite (Chiapuzza – San Vito di Cadore) scavalca la montagna per arrivare nella Val Fiorentina (Pescul-Selva di Cadore) attraverso la costruzione di 8 nuovi impianti, sedici piste di sci, quattro ski – bar, quattro ristoranti- rifugi. Si tratta di un totale di 26.694 metri di piste, di 12.249 metri di impianti, di tre vasche di accumulo di risorsa idrica ciascuna della capacità di 5.000 mc, di un bacino di accumulo di 30.000 mc. di acqua, oltre 20 chilometri di viabilità di accesso alla rete impiantistica, parcheggi per circa 15- 18.000 metri quadrati, magazzini interrati per il ricovero dei mezzi battipista, un nuovo anello, in quota, dello sci di fondo.” ( * )

Ovvero in questa valle qui:

IMG_9729_2Mondeval, Lastoi de Formin, Croda da Lago: Riserva Naturale Integrale del Pelmo-Mondeval-Giau

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Mondeval Verso il Pelmo (foto Val)

Mondeval (IPA: /monde'val/) è un ampio pianoro, situato attorno ai 2.150 metri di altitudine, racchiuso tra alcuni gruppi montuosi, quali il massiccio del Pelmo, le Rocchette, la Croda da Lago, i Lastoni di Formin, il monte Cernera e il Corvo Alto. È compreso nel comune di San Vito di Cadore, sebbene sia più facile accedervi dalla Val Fiorentina o dal Passo Giau. Si tratta di un luogo notevole dal punto di vista paesaggistico ed è frequentato da turisti durante la stagione estiva. Ancor oggi, tuttavia, permangono le tradizionali attività ed è sfruttato come alpeggio per la pastorizia” dice Wikipedia. E aggiunge: “L'importanza di Mondeval è legata ad un sito archeologico preistorico. Si tratta di una scoperta eccezionale: è la sepoltura di un cacciatore di epoca mesolitica, perfettamente conservato col suo corredo funerario.”

E’ un posto bellissimo, magico. Appetibile, così vicino al casino del carosello sciistico attorno a Cortina, non lontano dal comprensorio del Civetta: ovvero già ora impianti ovunque. Si può mica salvaguardare un’area, scherzi? Perdere un po’ di soldi?

Servirà a qualcosa la battaglia di Mountain Wilderness, le considerazioni della quale si possono leggere QUI per esteso, e del comitato che ha aperto il sito “Pelmo-Rocchette-Mondeval - salviamo l’area Pelmo-Rocchette-Mondeval dagli impianti”?

Altro che patrimonio dell’umanità, patrimonio personale dei soliti noti.


( * )  Mountain Wilderness

martedì 8 marzo 2011

Donne!

8 marzo montanaro, mi vengono in mente loro: Nives e Leila Meroi.

E’ un raggio di sole sapere che ci sono anche donne così :)