domenica 27 gennaio 2013

Gli spodestati e le facce di bronzo

spodestati.asp

Sem-Sandberg Steve
Gli spodestati

Traduttore: De Marco Katia

Editore
Marsilio (collana Romanzi e racconti)
Anno 2012
pagine 664, rilegato

ISBN: 9788831711265
disponibile anche in e-book

Dalla quarta di copertina:

Quando alla fine del 1939 i nazisti lo insediano a capo del ghetto di Lòdz, Mordechai Chaim Rumkowski si convince che, per salvarsi, gli ebrei debbano rendersi indispensabili ai tedeschi nella loro guerra, e decide di trasformare il ghetto in un'immensa fabbrica. Ambiguo, dispotico, piegato dalla sua logica di produrre a ogni costo e spinto da un'ambizione titanica, "re Chaim" sacrifica alla sua causa chi non vuole o non è in grado di eseguire i suoi ordini. E cosi, forse consapevolmente, forse no, diventa ingranaggio fondamentale nella macchina di sterminio nazista. Mostro e opportunista crudele, oppure pragmatico stratega costretto ad amputare le braccia per salvare il corpo? "Gli spodestati" è un romanzo sull'ambiguità umana provocata dall'oppressione. Traditore per alcuni, eroe per altri, Rumkowski è un personaggio controverso che suscita inquietanti interrogativi su dignità e abiezione. Intorno alla sua folle ed enigmatica figura, ispirandosi alla "Cronaca del ghetto di Lódz", Steve Sem-Sandberg tesse le vite degli abitanti del ghetto, figure storiche e personaggi fittizi, esplorando i dilemmi morali e le insidie con cui la gente dovette fare i conti in una disperata lotta per la sopravvivenza.”

Un po' troppo lungo IMO, qualche taglio non avrebbe guastato. Serve leggerlo con molta attenzione, tornare indietro a volte per tirare le fila di parecchi personaggi abbandonati qui e là nella storia che rispuntano molte pagine dopo e non ci si ricorda dove erano stati lasciati. Di altri ci si chiede, a libro terminato, il destino anche se non è difficile da immaginare: "Dei 204.000 ebrei che passarono attraverso il ghetto di Łódź, solo 10.000 sopravvissero alla guerra." (wikipedia)
A tratti la realtà narrativa si mescola al sogno, e capita di dirsi: ma non era morta? ahhh, sta sognando!

Molto bene documentato e molto credibile nell'invenzione narrativa.

Agghiaccianti la fame, il freddo, la perdita della dignità, la vita o la morte determinate dall'arbitrio di soldati violenti e ubriaconi, la paura che fa emergere il meglio o il peggio di ognuno; l'inutile speranza dell'arrivo dei russi: quando succederà sarà troppo tardi.

E alla fine, Rumkowski: santo o traditore? collaboratore dei nazisti o salvatore? Tutto il suo darsi da fare, per interessi personali o per prolungare di qualche mese la vita del ghetto? se finisce il ghetto muore anche lui, e lo sa.
La persona risulta molto sgradevole: pedofilo, ambizioso, arrogante con i deboli e servile con i forti, ma avrebbe potuto fare altro? La storia non ha saputo prendere una posizione e io, alla fine, nemmeno.

Da leggere, a mio avviso, la pagina di Wikipedia dedicata al ghetto di Łódź:
e scorrere la documentazione fotografica


"Il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa di un leader, Mussolini, che per tanti altri versi invece aveva fatto bene".

"non ha le stesse responsabilità della Germania" ma "ci fu una connivenza che all'inizio non fu completamente consapevole".

“è difficile mettersi nei panni di chi decise allora. Certamente il governo di allora per timore che la potenza tedesca vincesse preferì essere alleato alla Germania di Hitler piuttosto che opporvisi". 

Berlusconi Silvio, 27/01/13, giornata della memoria
Fonte: Repubblica on line


(eh già. Ricordiamocelo pure noi, tipo fra un mesetto)