Wu Ming1 e Roberto Santachiara
Editore:
Einaudi
Stile Libero Big
Anno 2013
Pagine 596 – brossura
ISBN:
978-88-06-21075-5
Non mi è piaciuto. Ovvero, sì mi è piaciuto. Insomma, boh. 7½, fra il 7 e l’8, 8 meno meno…
Molto interessante, scritto dalla parte giusta, ma.
Estremamente documentato, ho imparato cose nuove, ma.
Ma cosa? ma per la miseria, "brevi cenni sull'universo"!
Troppa carne al fuoco e cucinata in modo assai incasinato. Avanti indietro nel tempo e nelle storie, divagazioni a mio avviso non necessarie che appesantiscono, approfondimenti su particolari (sempre IMO eh!) ininfluenti, troppo documentato, troppo dispersivo, troppo tutto.
Come in un ipertesto, quasi ogni persona nominata, ogni luogo, ogni data si ramifica in numerose narrazioni parallele che portano ad altre storie ancora. Come in un ipertesto infatti si rischia di perdersi per strada a di non ricordarsi più da dove si è partiti. Con il difetto che questo ipertesto segue la logica degli autori e non quella del lettore, ovviamente.
Sì, ti ci riportano loro da dove sei partito, ma occorre raccogliere le idee: se abbandoni il libro per qualche giorno, ti trovi sperso. Un ipertesto? Macché, un frattale.
Irritantissime le parti scritte in seconda persona singolare: "mentre tu facevi ("tu" sta per il diciamo protagonista di cotesto garbuglio), tu pensavi che etc". Per fortuna non molte, ma comunque troppe.
Confesso qualche abbiocco e qualche sbadiglio, leggerlo a letto poi è micidiale.
Monte Kenya, Point Lenana. (fonte Chris 73, Wikimedia Commons licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported)
Se qualcuno, peraltro, pensa di avere in mano un libro di montagna, resterà deluso. Si, montagna ce n'è molta, ma resta sullo sfondo, nonostante la ricostruzione della vita di Emilio Comici, nonostante Point Lenana, il Kilimangiaro, il CAI, la val Rosanda, Bonatti, MacFarlane e pure un pizzico di resistenza (appunto, brevi cenni etc.).
Encomiabile la rivisitazione, senza fette di prosciutto della retorica sugli occhi, del colonialismo italiano in Africa. Italiani brava gente sti gran cazzi, altro che vantarsi di aver costruito le strade e di aver portato la civiltà a quei selvaggi. Da vergognarsi e da non avere il coraggio di guardarli negli occhi, altro che civiltà. E altrettanto interessanti i capitoli sull'italianizzazione forzata di Trieste e delle notevoli porcherie fatte dal regno d'Italia prima e dal fascismo dopo anche in quei territori. E per me che sono altoatesina, capitoli molto intensi. Fatti che gran parte degli italiani ignorano ma vengono quassù e si permettono di pontificare.
Trovo inoltre che i Wu Ming, tutti, abbiano una spocchia insopportabile. Bravi, ma credono di esser bravi e giusti e giustamente collocati solo loro. E in questo libro la cosa non passa, secondo me, inosservata.
Tutte queste critiche e gli assegno 8 meno meno? Guadagnato dai... il termine "capitoli" non è esatto per come è strutturato il libro. Insomma la trattazione degli argomenti di cui sopra e il taglio con cui sono stati trattati, quanto non sapevo e ho imparato, Comici, il gran lavoro di documentazione gli fanno guadagnare il quasi 8. Stiracchiato però.
3 giorni dopo il mio acquisto in libreria, Point Lenana era liberamente scaricabile dal blog di Wu Ming fondation, come da normale politica editoriale di Wu Ming, un anno dopo l’uscita in libreria. (la prossima volta, TONTA, prima di spendere 20 euro controlla il calendario!)
Allo stesso link pagine e pagine di articoli, notizie, recensioni, digressioni a cura degli autori e di Wu Ming Fondation.
Un po’ di link, quasi tutti in disaccordo con me :)
Altitudini: Point Lenana. Assalto alla letteratura di montagna
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