dei paesi più evoluti, come Dubai, Giappone, Olanda, Francia o Inghilterra! Tutti dotati di pista da sci indoor, aperta anche d’estate. Ebbene, italiani tutti, esultate! Entro il 2015 anche noi potremo sciare a ferragosto in un’arena con due piste lunghe BEN 600 metri (l’una o complessivamente?) e con un dislivello di BEN metri 120.
Rendering dell’impianto (fonte: Repubblica on line)
Due pistoni, ammettiamo! Il giocattolino, progettato dalla Neveland che sarà, si legge in rete in italiano, “il più grande impianto per lo sci indoor al mondo” (in inglese invece “the largest indoor ski dome in Europe”), verrà a costare 50 milioni di euro e si pagherà, secondo i primi calcoli, con 180.000 – 200.000 ingressi l’anno a 25 euro ogni 2 ore e sorgerà a Selvino, in val Seriana (BG).
Sarà il primo al mondo ad essere completamente interrato per abbattere le spese di raffreddamento degli ambienti, e il pendio verrà quindi rimboschito per ridurne l’impatto ambientale.
Oltre alle piste da sci il complesso sarà dotato di pareti per l’arrampicata su ghiaccio, albergo, ristorante, zona wellness
Willy Nardelli della Neveland, che per il momento è l’unica a sganciare la grana, dice a Repubblica che la struttura “sarà in grado di ospitare gare di sci valide per la Coppa Europa o diventare sede di allenamento per sciatori professionisti, oggi costretti ad andare in una struttura simile nei Paesi Bassi.”
Secondo Neveland e secondo il sindaco di Selvino, la posizione strategica a sole due ore da Milano e a mezz’ora dall’aeroporto di Orio al Serio dovrebbe garantire l’interesse per un impianto che potrebbe diventare un’attrazione invernale per gli abitanti delle vicine città e un punto d’incontro estivo per tutti i montanari che già frequentano la Valle Seriana.
"Il nostro Comune ha la neve nel suo dna - ha spiegato il sindaco di Selvino, Carmelo Ghilardi - visto che vanta due medaglie olimpiche, una delle quali conquistata da Deborah Compagnoni.”
A me viene da chiedere: perché mai un milanese dovrebbe farsi d’inverno 2 ore di auto di andata e due di ritorno per sciare al chiuso per ben 2 ore a 25 euro, su due pistucole da 300 metri? A chi la si conta che le gare di coppa Europa si svolgono su piste che hanno da invidiare ai campi scuola di ogni stazione sciistica? E gli atleti andrebbero ad allenarsi d’estate su piste che sembrano le scale di casa? Dall’altra parte del mondo è inverno, se non vado errata, e a prezzi non inaccessibili. I nostri maestri di sci lo sanno bene, visto che vanno in Argentina a fare la stagione. All’aperto. Su piste degne di questo nome.
Fonte: boh, diversi siti in rete
A me, istintivamente, una cosa del genere piace pochissimo. Mai contenta, eh? In fin dei conti l’impatto ambientale, almeno visivamente, che a livello energetico non lo so quantificare, è meno pesante che, che so, l’impianto di risalita della val Jumela.
Tutti quelli che van a Selvino, su e giù in seggiovia in un capannone, non li trovo per sentieri: l’impianto potrebbe essere un ottimo contenitore di tamarri che altrimenti sarebbero a piede libero. Al contrario, gli “amanti della montagna”, così definiti dal Nardelli, secondo me saranno ovunque ma non lì.
Una persona che ama sciare, può definire questa “una bella sciata”?
Duecentomila ingressi l’anno? Probabilmente ho perso il polso della società nella quale vivo, ma santi numi, perché mai duecentomila persone dovrebbero preferire l’esperienza virtuale a quella reale? Perché andare a Selvino invece che a Bardonecchia, a Madesimo, a mezz’ora di strada in più? A Foppolo, più o meno con stesso tempo? E bisogna proprio andare a sciare a ferragosto, non c’è altro da fare, in montagna? Invece che chiudersi in un capannone che assomiglia molto a un centro commerciale? AZZ! vedi un po’ che mi sono risposta da sola?
PS: qualcuno avvisi il sindaco di Selvino che Debora Compagnoni è nata a Bormio e vive, che io sappia, a Santa Caterina Valfurva. Che con Selvino non c’azzecca molto, diciamolo.