Luigi Meneghello
I piccoli maestri
Editore: Rizzoli BUR
anno: 2013
pp. 234
(e numerose altre edizioni)
“Dagli orli del bosco si vedevano le colonne raggrupparsi, e formarsi i cordoni e le file indiane; c’erano migliaia di soldati; le staffette in sidecar andavano e venivano, a qualche centinaio di metri davanti a noi. A metà della mattina mi venne paura; fu l’unica volta che ebbi veramente paura durante la guerra. Era evidente che eravamo in trappola: mi ero sempre figurato un centinaio di uomini che ti rastrellano, diciamo duecento; ma qui era tutto pieno dappertutto. In principio si aveva il senso di avere tedeschi davanti, e spazio alle spalle; ma poi questa impressione andò a farsi benedire, si sparava anche dietro di noi, dove giravano i nostri compagni, e si capiva che potevano arrivare da qualunque parte. Avevamo due o tre caricatori per ciascuno, e qualche bomba a mano: cinque minuti. Dante ci aveva fatto mettere in una conchetta tra i pini. «Adesso stiamo qua» disse. Fu a questo punto che mi venne la paura. Era proprio paura, un’esperienza eccitante. La cosa disgustosa è quel paio di minuti tra quando avvisti la processioncina in arrivo, e quando ti dici: Va bene, è proprio vero. Mi pareva molto più facile alzarsi subito, andargli incontro. Per fortuna c’era Dante, il quale o non aveva paura o non si vedeva assolutamente.
«Cosa facciamo quando li vediamo?» dissi a denti stretti, che delle volte non battessero.
«Non pensare» disse Dante. Infatti aveva ragione, basta non pensare.
La prossima cosa che mi ricordo siamo tornati alla Fossetta. È sera, il rastrellamento è terminato, i camion stanno andando via da Marcésina. La malga non c’era più: misuravamo coi passi i residui neri, ed è incredibile quanto appariva piccola. Parte dei sacchi nascosti li avevano trovati, parte no.”
Inoltre, ricordo:
Paola Lugo
Montagne ribelli.
Guida ai luoghi della resistenza
Editore Mondadori (collana Oscar storia)
anno 2009,
pagine XIX-179 p., ill., brossura,
€ 13
ISBN: 978-88-04-58839-9
del quale avevo parlato qui
(e mi pare che di “..un muto bisogno di decenza” ce ne sia sempre più bisogno)
Con questo libro ho un conto aperto. Comperato, consultato e messo nello scaffale dello studio, ma mai letto interamente. Dopo il tuo post l'ho ripreso e poggiato sul comodino. Anche con Malga Fossetta ho un conto aperto: http://cipputiblog.blogspot.it/search?q=castelloni#.VTv1TpMe1p0
RispondiEliminaun gruppo di ragazzini usciti dal nido il giorno prima, pieni di entusiasmo e di ideali, pasticcioni e maldestri, che ci rimettono la vita e la giovinezza senza combinare, di fatto, moltissimo.
RispondiEliminaLa resistenza raccontata senza enfasi né retorica, Fenoglio ma con più leggerezza.
sappimi dire, se ce la fai :)