Mauri, accidenti, non volevo tornare sul blog facendo, ancora, l’indignata o la prefica. Volevo raccontarti del museo del miele, per esempio, situato in un magnifico vecchio maso, che ti potrebbe piacere, o di una vacanza speciale, invece eccomi qui incazzatissima a riparlare delle solite cose.
Karer See / Lago di Carezza
Bolliva in pentola da 8 anni, fra ricorsi, divieti, polemiche, marce, indignazioni. Bolli che ti bolli, l’altro ieri era cotto a puntino e ce l’hanno servito in salsa verde: il campeggio vista Karer See / lago di Carezza, patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco si farà, ma dimezzato perdinci!
Sissignori, la Provincia, non contenta dello scempio già perpetrato con la costruzione del parcheggio a pagamento (spesso snobbato a favore di parcheggio selvaggio gratuito lungo strada, ovviamente), dei bar tavola calda, del negozio di carabattole che, per mettere ordine, ha preso il posto della bancarella, della colata di cemento del sottopassaggio, del percorso obbligato attorno al lago con divieto di scendere sulle rive, lago da guardare e non toccare diventato ormai un parco a tema; non contenta di ciò ecco la variante urbanistica da verde alpino e bosco a zona per attrezzature turistiche che dà di fatto l’autorizzazione al megacampeggio vista lago. Che cementificherà, con il beneplacito unanime della commissione agricoltura e foreste, tutela dell'ambiente, urbanistica, acque pubbliche, energia(*), un appezzamento di proprietà di chi?? Ma del vicesindaco del comune di Welschnofen Nova Levante e attuale assessore al turismo Jürgen Pardeller, mica di un Bauer qualunque.
Ecco dove sorgerà il campeggio. Sullo sfondo il Karer See / lago di Carezza (fonte quotidiano Alto Adige on line)
Quindi, salvo ricorso a San TAR, verranno realizzate 100 piazzole per camper, bungalow, stradine interne, strutture di servizio al posto di 18 mila metri quadrati di bosco e pascolo. E non vorrete metterci un minimarket visto che il paese è lontano? E il bar, la pizzeria? Un localino per passare la lunga serata invernale non ce lo mettiamo? Facendosi un allegro baffo delle proteste dei confinanti e dell’intero paese, contrarissimi, ai quali il Comune ha respinto un ricorso, e di non so più quante associazioni ambientaliste e turistiche compresi Mountain Wilderness, Cai e Avs, Italia Nostra, Heimatpflegeverband, Wwf, Cipra, Fai, Gruppo italiano scrittori di montagna, Ctcu, delle più di 1000 firme raccolte fra i turisti storici che erano servite, nel 2004 e nel 2008, a fermare il progetto. Definito, oltre che scempio ambientale, inutile contro camper selvaggio, criticità quasi inesistente in zona e foriero, a rimorchio, di una cascata di altri problemi: non ultimo, se il campeggio dovesse aver successo, cosa della quale peraltro si dubita, un notevole aumento di traffico a ridosso del lago su una strada non proprio agevole, stretta, tortuosa, ripida e spesso ghiacciata.
Fra l’altro i contadini già ridono pensando al “bestiame al pascolo, campanacci giorno e notte, [che] disturberà assai i camperisti. Per non citare le notevoli irrorazioni di puzzolenti liquami naturali usati come concime(**)”
Una proposta alternativa per il campeggio c’era, molto meno distruttiva, che avrebbe più o meno accontentato tutti, in zona più centrale rispetto agli impianti di risalita, ai bar e ai ristoranti, più facile da raggiungere con i camper, poco lontana dalle fermate dei bus; piaceva alla provincia, piaceva alle opposizioni in comune, piaceva un po’ meno al vicesindaco: non valorizzava i suoi terreni, il suo maso, il suo centro equitazione.
Unica nota positiva: “la commissione urbanistica provinciale si era espressa all'unanimità (Riccardo, cazzo, dov’eri?? N.d.M.) a favore del provvedimento, imponendo però delle limitazioni al progetto iniziale, decisamente più impattante. La giunta infatti ha contestualmente approvato la duplice modifica apportata in commissione: sull'area del campeggio potranno sorgere edifici per un volume massimo di 4.000 metri cubi anziché 9.000; inoltre, la quota di superficie su cui poter costruire è stata ridotta dal 40% al 20% dell'area.”(**) In sostanza, si consuma un unanime irreparabile scempio, ma solo a metà, sventolando con orgoglio la bandiera nera assegnata a Welschnofen/Nova Levante da Legambiente “Per la pervicacia con cui cerca uno sviluppo turistico aggressivo e speculativo che non trova fondamenti economici ma che invece risulta distruttivo per l'ambiente di grandissimo valore costituito dalle aree di Carezza-Passo Costalunga”. In barba all’Unesco che finora ha portato liti sulla gestione della fondazione, vantaggi sul fronte pubblicità e turismo e nulla o peggio sul fronte della protezione ambientale.
sottopassaggio al lago
(*) A futura memoria, membri della commissione: Presidente, Hochgruber Kuenzer Maria Magdalena (SVP); Vicepresidente, Dello Sbarba, Riccardo (Grüne Fraktion - Gruppo verde - Grupa vërda); Segretario, Stocker Sigmar (Die Freiheitlichen); Membri: Baumgartner Walter (SVP) (4); Knoll Sven (SÜD-TIROLER FREIHEIT); Noggler Josef (SVP); Schuler Arnold (SVP); Vezzali Maurizio (Il Popolo della Libertà - Berlusconi per l'Alto Adige) (2)Zelger Thaler Rosa (SVP)
(**) fonte quotidiano Alto Adige
Dove questo blogghino scandalizzato ha già sproloquiato sulla gestione allegra dell’area
dintorni Karer Pass / Passo Costalunga