lunedì 29 aprile 2013

La guerra dei confini

A ridosso della giornata della Terra, si fanno sempre più forti le pressioni della SVP (Südtiroler Volkspartei) gardenese sui confini dell’area dolomitica tutelata dell’UNESCO. Per ridimensionarne l’area e potenziare una funivia, ovviamente, che credevate?

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Geislergruppe/Odle dal Seceda

Siccome il previsto spostamento del tracciato della funivia Fundres-Seceda porterebbe ad attraversare parte dell’area protetta, che si inventano i gardenesi? Ma di spostare l’area protetta, mica di spostare la funivia. Visto che i vincoli non ammettono costruzioni di nessun genere nell’area soggetta a salvaguardia, risulta molto più economicamente conveniente e più semplice ridimensionarne i confini. Che volpi a Ortisei!

Di fatto lo spostamento non sarebbe enorme, qualche decina di metri, ma se lo può fare Ortisei, perché non Castelrotto, Arabba, S.Martino di Castrozza? Una sforbiciatina qui, una là, si tira su l’orlo a Siusi, si accorciano le maniche sotto la Marmolada, che vuoi che sia?

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Sul Seceda

Verdi, Lista Civica e associazioni ambientalistiche si oppongono con forza in Consiglio Comunale: «la Svp di Ortisei, sentendosi probabilmente al di sopra di ogni responsabilità, in consiglio comunale ha deliberato lo spostamento del confine del Parco naturale Puez Odle, che costituisce habitat Natura 2000 e fulcro della tutela Unesco. Si crea così un grave episodio, che tende a rendere vane altre forme di protezione della natura […] non bisogna sottomettersi a costrizioni economiche»(*).

Si spera che gli uomini delle “generazioni future” per le quali ci si impegna a “conservare il proprio patrimonio riconosciuto nella sua singolarità e integrità”, siano più piccolini, magrini e con meno pretese, e riescano ad infilarsi nei panni di un parco rimpicciolito senza lamentarsi troppo.

E che L’Unesco, che controlla periodicamente lo stato dei siti tutelati, non ritenga di togliere il parco Puez-Odle dall’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità.

Ma chissenefrega, no? Turisti ne vengono abbastanza, anche senza il marchio Unesco, e pecunia non olet. Ortisei ne è valido testimone.

(*) fonte: quotidiano Alto Adige on line

10 commenti:

  1. «La SVP non è aperta a persone del gruppo linguistico italiano. [...] La SVP si rifiuta di condannare le azioni dei terroristi sudtirolesi responsabili di vari omicidi e attentati dinamitardi negli anni 1960 e 1970 in Alto Adige»
    Tratto dalla pagina attuale di Wikipedia.
    Bei tipetti aperti all'altro, insomma, e soprattutto non violenti! :(
    Sempre che il redattore di Wikipedia non l'abbia sparata grossa: ti risulta abbiano mai preso le distanze da quegli atti terroristici?

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  2. Carissima conosco molto bene i posti che hai descritto ed è veramente triste vedere che per il business si facciano simili giochetti alla risiko. Le Dolomiti sono la mia seconda casa, ormai sono 44 anni che vado a trascorrere le mie ferie in estate e gli ultimi 14 anni a Selva Valgardena. Che tristezza. Comunque speriamo che alla fine vinca il buonsenso. ciao
    Ms

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  3. Quando si tratta di partito degli affari in prima fila ci sono sempre gli ineffabili sindaci del posto. Credo che alla lunga bisognerà togliere ai comuni la competenza in materia urbanistica (per manifesta incapacità).

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  4. haex, non ti so dire se tuttora una persona del gruppo linguistico italiano non possa iscriversi alla SVP. Mi informerò che mi interessa.

    Per quanto riguarda gli attentati dinamitardi degli anni 60: è vero, la presa di distanza della SVP non è mai arrivata all'aperta condanna dei responsabili. Perché non sono considerati, né da molti nemmeno percepiti, come terroristi ma come partigiani. Aiutati e manovrati, fra l'altro, dai servizi segreti italiani.

    Credo che pochi si rendano conto di che loschi personaggi abbiano scorrazzato su e giù sull'asse del Brennero in quegli anni. Nomi ricomparsi più avanti negli anni di quella che chiamiamo la "strategia della tensione".

    Ti consiglio un testo illuminante: http://books.google.it/books/about/Brennero_connection.html?id=LobpAAAAIAAJ&redir_esc=y

    ho fatto fatica a finirlo senza vomitare.

    Ciao :)

    PS: di dove sei? te lo chiedo perche' e' spesso difficile, per chi non vive qui, capire.

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    1. Sono della città che da poco piú di un mese è a Statuto speciale, come il Trentino Alto Adige. Quella da cui, con ogni probabilità purtroppo, partí l'ordine di aiutarli e manovrarli quei codardi.

      Roma. Il cui comune è- per via dello statuto di cui sopra - Roma Capitale, e la cui provincia sarà a breve Roma Metropolitana... Tanto per farsi belli almeno con quei 4 milioni di abitanti della provincia...

      Speriamo che questa risposta vada. La prima è fallita per via di MyOpenID, che uso per identificarmi qui.

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    2. Dato che mi è davvero difficile capire le istanze degli indipendentisti, ti chiedo: il bilancio di pro e contro di un'eventuale secessione è davvero a vantaggio del Südtirol? La percezione da romano e mal informato è che economicamente ci perderebbero/perdereste (vivi anche tu là, non ti sto accorpando alla Stella Alpina) e non poco... Come stanno le cose?

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  5. Anche perché, Cipputi, spesso diventa sindaco una persona importante, influente, e con le mani in pasta negli affari. Suoi e dei suoi grandi elettori. Qui come più o meno ovunque.

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  6. e che l'Alto Adige, Mario, è ancora (per poco?) un paradiso!

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  7. Secondo me, haex, la domanda è mal posta: gli indipendentisti non fanno un calcolo di vantaggi o svantaggi, la loro è un'istanza più di cuore: patriottismo? identità etnica? prendere le distanze da uno stato che sentono come, passami il termine, occupante? Tutte queste cose assieme. Che io personalmente non condivido, soprattutto nell'ottica di una cittadinanza europea (eh!), ma capisco. Pensa che gli indipendentisti contestano alla SVP di aver venduto la patria per soldi.

    Però sono una minoranza. La maggioranza vota SVP che non fa della secessione una bandiera, la considera desiderabile ma improponibile. Se facessero ora un referendum per l'autodeterminazione, credo che la maggioranza sceglierebbe lo status quo. (Avrebbero dovuto farlo qualche decennio fa, casomai!) L'autonomia così com'e' ora ha pacificato gli animi, ha spinto l'economia, ed e' un vantaggio per tutti, italiani e tedeschi. Peraltro finora è stata usata con criterio, i soldi spesi bene, amministrati bene.

    Il conflitto etnico, fra le persone normali che condividono questa terra, non c'è o è molto molto annacquato. Forse più presente fra i sudtirolesi di lingua italiana e i partiti italiani della destra che soffiano sul fuoco, che fra i tedeschi.
    Io sono altoatesina di madrelingua italiana, mi sento a casa mia in questa terra che abito da numerose generazioni, non mi sento ospite e se mi viene cheisto se sono italiana o tedesca, rispondo che sono sudtirolese. E spererei che la si finisse, anche, con questa domanda :D E mi piacerebbe molto che il resto d'italia la capisse questa terra, cosa che al momento non succede. Discorso lungo, in un commento è difficile esaurirlo.

    (certo che se mettono la santanchè vicepresidente della camera e la biancofiore sottosegretario agli esteri, la voglia di votare indipendentista mi cresce a dismisura!)

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  8. Il problema è che troppi italiani si sentono sudtirolesi, padani, isolani, napuletani etc... E non nel senso di "prima che italiani siamo..." ma solo sudtirolesi, padani, isolani, napuletani etc...

    E comunque... W il papa re! :-)

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