domenica 25 gennaio 2009

Meteosal

clouds

Avete messo fuori le cipolle questa notte? No? E come diavolo fate a prevedere quando prender ferie quest'estate, eh?

Come che cipolle! Zitadini!

In gennaio si sono sempre fatte la predizioni sull'andamento delle stagioni del nuovo anno. Per esempio: i primi 12 giorni dell'anno servivano per prevedere il tempo della prima metà di ogni mese, i seguenti 12 giorni prevedono il tempo della seconda metà. Se il 3 gennaio, per esempio, è bel tempo, la prima quindicina di marzo splenderà il sole.

Quella del 25 gennaio, poi, era, e per alcune persone ancora è, una notte importantissima per le previsioni: la notte del sale di San Paolo. La magheria funziona così: si scelgono alcune belle cipolle, grosse e sane, e si tagliano a metà per il lungo; da ogni metà si ricavano alcune barchette, o scodelline; se ne scelgono 12 e in ognuna si mette una presa di sale.

Le 12 scodelline vanno poi disposte in fila ordinata fuori da una finestra sul davanzale e ognuna, a seconda della sua posizione nella fila, rappresenta un mese. La mattina seguente sul far del giorno si controllano le reazioni del sale: se è asciutto il relativo mese sarà bello e secco; sale umido prevede un mese umidiccio con il tempo così così, se il sale è sciolto preparate l'ombrello perché pioverà.

Il 26, 27, 28 e 29 del mese prevedono, "calendano", le singole stagioni, poi il 30 e il 31 sono i giorni della merla, quindi freddi e sgradevoli. E siamo quasi a febbraio: le giornate si allungano, il sole è spesso più tiepido, e comunque "alla candelora dell'inverno semo fora".

E se le previsioni si contraddicono? Se il 27 gennaio fosse bel tempo e le cipolle n. 4, 5 e 6 dicessero acqua? Non è possibile, che diamine, non si possono contraddire! Perché queste previsioni funzionano, come i calli della nonna, la vecchia ferita di guerra dello zio, gli uccelli e le marmotte. Funzionano almeno quanto le previsioni degli "esperti" che, vaticinavano l'anno scorso: "quest'estate sarà torrida come quella del 2003".

13 commenti:

  1. Orpole di quella!
    Questa delle cipolle mi macava. Ero appena stato reso edotto dello studio - scientifico - "sulla profondità a cui si ritirano i vermi per determinare le precipitazioni nivologiche a venire", pubblicato da un noto luminare di questa scienza, un malgaro dalle parti di Mondovì ... ma delle cipolle ...
    Il matto

    RispondiElimina
  2. A me il sistema-cipolle l'aveva raccontato la morosa...ma mi sembrava che l'avesse spiegata diversa...

    [in realtà non la ascoltavo...ehm!]

    RispondiElimina
  3. Francesca,
    io la sapevo quasi uguale, nel senso che in Ticino dalle parti di mia madre si raccontavano le stesse "cose". Sono cresciuto con quelle. Chissa se anche qui a Kalkstein, raccontano le stesse cose. Mannaggia non capire e non parlare tedesco, tranne tre vocaboli in croce. Che invidia per mia moglie e per te che credo che comunque lo parli e lo capisci.
    Ciao
    Guido
    P.S. Domani si torna a casa ma è solo temporaneo, fra un mese di nuovo quà.

    RispondiElimina
  4. megamatto, io invece discutevo con un dottore in lumacologia, il vignaiolo responsabile della mia tendenza al vino buono :D

    Vermi, malgari,lumache e vignaioli: molto piu' attendibili delle cipolle, secondo me.

    RispondiElimina
  5. Tuti compagni sti omni, no i scouta mai!

    Bersn, fatti rispiegare la sua versione, fila! E stavolta con le rece averte ;)

    RispondiElimina
  6. Guido, la prossima volta vengo anch'io cosi' ti faccio da interprete ;)

    Buon rientro, intanto :)

    RispondiElimina
  7. Franza, ma alla fine le hai messe le cipolle?!?!??! e che dicono??!?! piove? non piove?:D
    elena/jaelle

    RispondiElimina
  8. A proposito di tempo e stagioni leggiti tratto da "i Racconti Di Kolyma" di Varlam Salamov il capitolo dedicato al pino mugo.

    i racconti li puoi ascoltare qui:

    http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/alta_voce/archivio_2005/eventi/2005_01_01_kolyma/index.cfm

    non ricordo in che puntata fosse ma mi pare non troppo in giù

    Mi ha fatto tornare in mente l' uso che in Val di Sole si fa dei rami di abete bianco, rudimentali stazioni meterologiche.
    E i barometri a goccia o gli igrometri a capello del Pietro li ricordi?

    RispondiElimina
  9. Elena, sccome o sono una razionale e alle magherie di questo genere NON ci credo, non le ho messe ovviamente.

    PS: tranqui, lo fa un amico fidato al posto mio, cosi' qui si salvano capra e cavoli :P

    RispondiElimina
  10. sì, anche qui "giorni di marca" e tutto il resto si sprecano... a volte ci prendono, a volte no, come i vari metereologi, d'altra parte.
    io continuo a sentire il moroso che impreca... e mi ricorda che gli avevo detto di convertire il gregge in mandria di cammelli, perchè andavamo verso la desertificazione ed il clima mite.
    hem...

    RispondiElimina
  11. "alla candelora dell'inverno semo fora"

    ma
    ... se piove o tira vénto / ne l'inverno semo drénto!


    (M. de la Palisse est mort,
    Un quart d'heure avant sa mort
    Il était encore en vie)

    ;)

    RispondiElimina
  12. dici che sia una constatazione da de la Palisse, equipaje, non una previsione del tempo a venire? Me lo auguro vivamente, che qui piove e tira vento. Ad essere piu' precisi ancora ieri nevischiava.

    (e qui si comincia ad averne due maroni tanti, per la cronaca :D)

    RispondiElimina
  13. Dico che questa previsione del tempo a venire è una constatazione delle più lapalissiane: arrivati al 2 febbraio dall'inverno cominciamo in effetti ad uscire, ma se piove o tira vento, altrettanto in effetti, ci siamo ancora dentro.

    Per la cronaca, qui Candelora con 12 cm di neve.
    Io non mi lamento, quest'anno ho investito in ciaspole e devo ammortizzare ;)

    RispondiElimina