domenica 22 novembre 2009

Numeri

Trentino, ruderi di una malga abbandonata

190.568: chilometri quadrati delle Alpi

13,9 milioni: abitanti sulle Alpi

13 mila: specie vegetali sulle Alpi

87 mila: chilometri di strade di montagna sulle Alpi

2136: chilometri di piste da sci sulle Alpi nel 1977

6943: chilometri di piste da sci sulle Alpi nel 2007

2024: impianti di risalita sulle Alpi

10 milioni: posti letto turistici sulle Alpi

5954: Comuni sulle Alpi

-60%: popolazione nelle frazioni alpine dal 1980

-32%: popolazione in quota nelle valli alpine dal 1980

300: km quadrati di pascoli falciati in Trentino nel 1980

190: km quadrati di pascoli falciati in Trentino nel 2007

440 euro: premio UE annuo per sfalcio a ettaro fino al 2006

260 euro: premio UE annuo per sfalcio a ettaro dopo il 2006

3123: aziende agricole di montagna in Trentino nel 1990

950: aziende agricole di montagna in Trentino nel 2007

36 mila: vacche in alpeggio in Trentino nel 1970

8 mila: vacche in alpeggio in Trentino nel 2007

45 mila: vacche in Trentino nel 2007

700: malghe attive in Trentino nel 1970

300: malghe attive in Trentino nel 2007

90 mila: ettari a pascolo in Trentino nel 1980

35 mila: ettari a pascolo in Trentino nel 2007

57 anni: età media popolazione sulle Alpi

72 anni: età media piccoli contadini sulle Alpi

470 mila: abitanti del Trentino

5 milioni: turisti in Trentino

305 mila: soci Cai in Italia

24 mila: soci Sat in Trentino

12%: pernottamenti nei rifugi sotto i 18 anni

-50%: superficie ghiacciai alpini negli ultimi 100 anni

-30%: superficie ghiacciai alpini negli ultimi 20 anni

fonti: ANAS, Cipra, Cai-Sat, Istat, Pat, Wwf, Federcaccia

ma soprattutto, fonte:

Visetti Giampaolo
Ex Italia. Viaggio nel paese che non sa più chi è

Editore: Baldini Castoldi Dalai  (collana Le boe)

anno: 2009
pagine: 240, brossura
€ 17

ISBN 978-88-6073-598-0

Analisi disperante e spietata di una nazione spaventata, sempre più povera e sempre più sola, che si è venduta il territorio, il paesaggio e l’arte; che ha perso la maggior parte dei suoi abilissimi artigiani e la capacità del lavoro ben fatto, ma ha anche chiuso le fabbriche e, come in Piemonte, sta chiudendo i centri commerciali; che ha spopolato la montagna ma l’ha ricoperta di impianti di risalita. Giovani e vecchi uniti dalla mancanza di futuro, dall’assenza della famiglia, dalla solitudine e dal silenzio. E, spesso, dalla bottiglia.

Me lo sto divorando come se fosse un giallo mozzafiato, con un senso di disagio crescente, con imbarazzo, quasi fastidio fisico.

Visetti, giornalista di Repubblica, ex direttore dei quotidiani locali L’Adige, Trentino, Alto Adige e Corriere delle Alpi, attraversa tutta l’Italia, in lungo e in largo, e dedica un capitolo per ogni regione, uno per le due provincie autonome Trentino e Sudtirolo (non lo chiama MAI Alto Adige), mettendo a fuoco la particolare problematica di ognuna allargando lo sguardo sul resto del territorio. Difficoltà endemiche che la crisi ha peggiorato, punti di forza che si sono trasformati in enormi problemi, insicurezza, povertà, xenofobia mentre i giornali si occupano delle nozze di Briatore e del crocifisso in aula.

Ogni capitolo però contiene anche un seme di speranza: due ragazzi che riaprono una malga abbandonata e si dedicano alla produzione di formaggi, il nuovo bisogno di spiritualità, il nuovo turista soft che cerca agritur, rapporti umani e camminate nei boschi (e non li trova), invece che piste, impianti di risalita e wellness.

Insomma, accatatevillo!

4 commenti:

  1. grazie della segnalazione
    ...anche se questi numeri incutono un po' di timore... non che siano delle scoperte, ma... vedere certe cose tradotte in numeri rende meglio l'idea!

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  2. numeri impressionanti, marzia, soprattutto se preceduti da quelli dell'invecchiamento dell apopolazione in liguria, del disastro delle aziende agricole in Lombardia e seguiti da quelli dell'alcolismo in Friuli, dell'abbandono scolastico in Calabria, della disoccupazione in basilicata, della poverta' in veneto, dei teatri chiusi, dei minori abbandonati, dell'emigrazione da sud a nord... un libro che fa spavento, fossero veri solo la meta' degli esempi che riporta.

    mala tempora currunt, altroche'

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  3. Terribile conferma del declino del "saper fare", a cui non si è sostituito un "saper vivere" che doveva (voleva?) essere un superamento della cultura industriale e artigianale. Davvero, Francesca, mala tempora currunt.

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  4. e' un libro devastante, gianpaolo. Ci siamo venduti tutto, territorio, cultura, sapere e anche l'anima.

    Brutto, brutto, brutto.

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