domenica 6 aprile 2008

Donne della montagna

contadina3 B&W

Bauerin altoatesina

Le donne provenienti dalle regioni montane di Italia, Austria, Svizzera, Spagna, Germania e Liechtenstein, e riunite al Centro di Ecologia alpina del Monte Bondone (Trento) per il secondo convegno internazionale “matriarcato e montagna”, rivendicano il riconoscimento del loro ruolo per la conservazione e la trasmissione della memoria e delle tradizioni, per lo sviluppo sociale, economico e culturale delle comunità di montagna, con particolare attenzione ai valori identitari e ambientali.
Le donne rivendicano la necessità della loro presenza nei centri e momenti decisionali a tutti i livelli ed esprimono un forte richiamo alla società e ai responsabili dei governi locali, regionali, nazionali e comunitari affinchè vengano definite delle specifiche politiche d’azione, fondate sulla valorizzazione e la presenza del ruolo femminile a tutti i livelli, con le seguenti motivazioni:

1. Le donne non solo perpetuano la vita, ma sono anche riuscite a sopravvivere in ambienti limite, utilizzando le risorse della natura, conservando e curando il territorio nello stesso tempo. Senza rinunciare alla magia e alla poesia.
2. Dove le donne se ne vanno, la montagna muore. Ancora oggi la maggior parte delle iniziative di microeconomia e economia identitaria sono portate avanti dalle donne: dove rimangono la montagna non muore, ma intraprende uno sviluppo diverso, in sintonia con la terra, cogliendo e valorizzando l’opportunità che questa offre agli esseri umani.
3. Le donne sono uno degli elementi più dinamici della microeconomia alpina. Senza rinunciare all’innovazione e alla rivendicazione di diritti sacrosanti, non si sono dimenticate delle proprie origini e sono riuscite a conservare la memoria della tradizione.
4. Intendono tutelare il patrimonio culturale delle loro comunità di montagna attraverso l’attenzione e il sostegno a tutte quelle azioni che si fondano sui valori identitari e sulla formazione permanente, quali formidabili leve per uno sviluppo che soddisfi i bisogni culturali, sociali ed economici per guidare le comunità di montagna con pari dignità con le comunità urbane e di pianura.
5. Intendono essere garanti di un rapporto equilibrato fra sviluppo e tutela del territorio inteso nei suoi valori ambientali, storici, architettonici, paesaggistici, culturali e spirituali, al fine di garantire la permanenza delle comunità alpine all’interno di ecosistemi naturali, ricchi di spazi vitali per gli animali, le piante etutte le altre componenti della natura.

Risoluzione dell’assemblea plenaria delle Donne della montagna Viote del monte Bondone, 14 dicembre 1997 - Convegno "Matriarcato e montagna"
fonte: rivista semestrale "L’Alpe; n° 4", ed. Priuli & Verlucca

4 commenti:

  1. Parafrasando:
    "Dove le donne se ne vanno...." il mondo muore. Non lo dico con retorica ma siete veramente il motore del mondo. Dovremmo essere più umili e guardare all'altra metà del cielo come un valore vero che non solo è in grado di fare quello che per secoli ha fatto ma anche che di gestire non in contrasto ma con un parità vera questo benedetto mondo.
    Ciao
    Guido

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  2. Guido, basterebbe che nessuno si sentisse piu' fico o superiore per virtu' divina. Considereare le differenze un valore, e non solo quelle di sesso.

    A dirlo non sembra cosi' difficile eh..

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  3. ho un'amica che aveva partecipato in passato a questi incontri... lei ha scelto di stare in montagna, avere una famiglia, ha un piccolo laboratorio artigianale di feltro

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  4. E ce la fa, marzia, la tua amica? Guadagna abbastanza per viverci?

    Tifo per lei e per la sua scelta!

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