Un paio di volte all'anno arrivava da Merano una lettera scritta con la stilografica, che pareva provenire dal lontano 1800. Gli argomenti erano banali: l'asfaltatura delle stradine interne, l'assegno per le spese condominiali, quasi sempre sbagliato in eccesso, il rifacimento di una recinzione. Il tono e lo stile, quelli di un antico signore di un'altra epoca, ogni lettera un piccolo capolavoro. Dopo la firma, fra parentesi, la sua età.
Franz Lenhart
"visitate le Dolomiti" - 1930 "Sommer in den Dolomiten" - 1938
(Fonte: "I colori delle Dolomiti nei manifesti di Franz J. Lenhart"
Edizioni Banca di Trento e Bolzano, 2000)
Franz Lenhart nasce in Tirolo, vicino a Kufstein, nel 1898, figlio di un ingegnere minerario e destinato dal padre a seguirne le orme. Franz invece sceglie di dedicarsi alla sua passione, la grafica, e si iscrive prima all'Accademia d'Arte di Vienna dove si diploma, poi, dopo la lunga parentesi della guerra, si specializza in incisione a Firenze.
Nel 1922 si trasferisce a Merano, cittadina nella quale si stabilirà definitivamente, inizia ad insegnare e a disegnare i suoi manifesti pubblicitari. Nel 1924 il colpo di fortuna che lo rende famoso e lo lancia in Europa come cartellonista: vende all'Ente Nazionale Italiano per il Turismo la prima edizione del manifesto "Visitate le Dolomiti", che viene esposto in tutta Italia. Bolzano, l'Alto Adige e le Dolomiti diventano famose anche per merito dei suoi disegni che rappresentano sciatori, donne eleganti, alpinisti, sportivi, bella gente felice e senza pensieri, con lo Sciliar, il Catinaccio, il Latemar, il Pordoi o le città di Bolzano e Merano sullo sfondo.
Franz Lenhart
"Funivia Trento-Sardagna"-1925 "Bolzano-Gries. Dolomiten"-1938
(Fonte: "I colori delle Dolomiti nei manifesti di Franz J. Lenhart"
Edizioni Banca di Trento e Bolzano, 2000)
Nei primi anni '20 si tiene a Bolzano la "Biennale d'Arte della Venezia Tridentina", che il governo italiano vuole fortemente per promuovere i nuovi acquisti territoriali, e Franz Lenhard viene invitato ad esporre per 3 edizioni di seguito: una bella vetrina che contribuisce a farlo diventare uno dei più richiesti cartellonisti dell'epoca. Molto importante per il suo lavoro è il rilancio del turismo in Trentino/Alto Adige dopo la disastrosa parentesi della guerra, puntando sugli sport all'aria aperta come golf e tennis, e il tentativo di allungare la tradizionale stagione turistica estiva nelle altre stagioni puntando sullo sci e sulle terme.
Lenhart, "Modiano. Cartine e tubetti per sigarette", 1935. (fonte op.cit.)
Alla fine degli anni 20 inizia a collaborare con Vittorio Levi, titolare della stamperia "Officine Grafiche B.V.Levi" di Cortina, che dà un forte impulso alla committenza oltre l'area tirolese e al settore turistico. Lenhart non è più solo l'esecutore grafico di un'idea pubblicitaria altrui, ma sono suoi i soggetti, il messaggio, la strategia persuasiva. Gli anni '30 segnano il raggiungimento della maturità stilistica e del prestigio professionale: lavora per quasi tutti i più grandi tipografi italiani dell'epoca, da Longo a Grafitalia, Alfieri I.G.A.P., Richter, Modiano per il quale disegna, nel 1935, la sua opera più famosa: "Modiano. Cartine e tubetti per sigarette".
E' spesso in viaggio in giro per il mondo, Europa, Africa, Estremo oriente, Americhe, sempre con album e matite in mano; si innamora della raffinatezza del Giappone e se non fosse scoppiata la guerra forse non sarebbe più tornato.
Dopo la guerra riprende a dipingere, si dedica all'affresco, lavora alle tavole per la "passeggiata d'inverno" a Merano, dove continua a lavorare e ad esporre fino quasi alla morte: nel 1991 i suoi ultimi quattro manifesti, fedeli al suo stile e alla sua personalità al di là delle mode e del tempo trascorso.
Franz Lenhart muore a castel Winkel, dove abita e ha lo studio, nel marzo del 1992, a 94 anni.
Gran bel post, complimenti davvero.
RispondiEliminaGuido
Post rievocativo, molto intenso. Bello
RispondiEliminagrazie a tutti due, ma era bravo lui non io :)
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