giovedì 13 marzo 2008

Le Dolomiti di Franz Lenhart

Un paio di volte all'anno arrivava da Merano una lettera scritta con la stilografica, che pareva provenire dal lontano 1800. Gli argomenti erano banali: l'asfaltatura delle stradine interne, l'assegno per le spese condominiali, quasi sempre sbagliato in eccesso, il rifacimento di una recinzione. Il tono e lo stile, quelli di un antico signore di un'altra epoca, ogni lettera un piccolo capolavoro. Dopo la firma, fra parentesi, la sua età.

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Franz Lenhart

"visitate le Dolomiti" - 1930 "Sommer in den Dolomiten" - 1938
(Fonte: "I colori delle Dolomiti nei manifesti di Franz J. Lenhart"
Edizioni Banca di Trento e Bolzano, 2000)

Franz Lenhart nasce in Tirolo, vicino a Kufstein, nel 1898, figlio di un ingegnere minerario e destinato dal padre a seguirne le orme. Franz invece sceglie di dedicarsi alla sua passione, la grafica, e si iscrive prima all'Accademia d'Arte di Vienna dove si diploma, poi, dopo la lunga parentesi della guerra, si specializza in incisione a Firenze.

Nel 1922 si trasferisce a Merano, cittadina nella quale si stabilirà definitivamente, inizia ad insegnare e a disegnare i suoi manifesti pubblicitari. Nel 1924 il colpo di fortuna che lo rende famoso e lo lancia in Europa come cartellonista: vende all'Ente Nazionale Italiano per il Turismo la prima edizione del manifesto "Visitate le Dolomiti", che viene esposto in tutta Italia. Bolzano, l'Alto Adige e le Dolomiti diventano famose anche per merito dei suoi disegni che rappresentano sciatori, donne eleganti, alpinisti, sportivi, bella gente felice e senza pensieri, con lo Sciliar, il Catinaccio, il Latemar, il Pordoi o le città di Bolzano e Merano sullo sfondo.

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Franz Lenhart

"Funivia Trento-Sardagna"-1925 "Bolzano-Gries. Dolomiten"-1938
(Fonte: "I colori delle Dolomiti nei manifesti di Franz J. Lenhart"
Edizioni Banca di Trento e Bolzano, 2000)

Nei primi anni '20 si tiene a Bolzano la "Biennale d'Arte della Venezia Tridentina", che il governo italiano vuole fortemente per promuovere i nuovi acquisti territoriali, e Franz Lenhard viene invitato ad esporre per 3 edizioni di seguito: una bella vetrina che contribuisce a farlo diventare uno dei più richiesti cartellonisti dell'epoca. Molto importante per il suo lavoro è il rilancio del turismo in Trentino/Alto Adige dopo la disastrosa parentesi della guerra, puntando sugli sport all'aria aperta come golf e tennis, e il tentativo di allungare la tradizionale stagione turistica estiva nelle altre stagioni puntando sullo sci e sulle terme.

2384Modiano1935Posters-vi Lenhart, "Modiano. Cartine e tubetti per sigarette", 1935. (fonte op.cit.)

Alla fine degli anni 20 inizia a collaborare con Vittorio Levi, titolare della stamperia "Officine Grafiche B.V.Levi" di Cortina, che dà un forte impulso alla committenza oltre l'area tirolese e al settore turistico. Lenhart non è più solo l'esecutore grafico di un'idea pubblicitaria altrui, ma sono suoi i soggetti, il messaggio, la strategia persuasiva. Gli anni '30 segnano il raggiungimento della maturità stilistica e del prestigio professionale: lavora per quasi tutti i più grandi tipografi italiani dell'epoca, da Longo a Grafitalia, Alfieri I.G.A.P., Richter, Modiano per il quale disegna, nel 1935, la sua opera più famosa: "Modiano. Cartine e tubetti per sigarette".

E' spesso in viaggio in giro per il mondo, Europa, Africa, Estremo oriente, Americhe, sempre con album e matite in mano; si innamora della raffinatezza del Giappone e se non fosse scoppiata la guerra forse non sarebbe più tornato.

Dopo la guerra riprende a dipingere, si dedica all'affresco, lavora alle tavole per la "passeggiata d'inverno" a Merano, dove continua a lavorare e ad esporre fino quasi alla morte: nel 1991 i suoi ultimi quattro manifesti, fedeli al suo stile e alla sua personalità al di là delle mode e del tempo trascorso.

Franz Lenhart muore a castel Winkel, dove abita e ha lo studio, nel marzo del 1992, a 94 anni.

 

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