domenica 26 ottobre 2008

Catinaccio: vittoria di Pirro?

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Gruppo del Rosengarten/Catinaccio dalla cresta del Bletterbach sul Weisshorn di Aldein

Qui oggi si vota per rinnovare il Consiglio provinciale, e risparmio a tutti il pippone sul senso di presentare 15 liste (quindici) per 450.000 abitanti, neonati, minorenni e gatti compresi. Non mi dilungo a fare previsioni sul risultato, chi non conosce la realtà altoatesina potrebbe prendermi per una veggente, risultato che cambierà al massimo i rapporti di forza all'interno del partito di maggioranza assoluta, la SVP, partito di raccolta degli altoatesini di lingua tedesca. Che, mentre cala nei consensi fra i tedeschi, attira simpatie in campo italiano, vista la statura da pigmei dei politici di lingua italiana.

In sostanza: il Consiglio che ha votato la mozione che impegna la Giunta a non concedere l'autorizzazione per il nuovo scempio ambientale a danni del Catinaccio, non esiste più. E non esiste più la Giunta che ne è espressione. Quanto scommettiamo che appena possibile ci riproveranno, con il parlamentino nuovo di zecca? Magari con la scusa che una decisione così importante non può essere presa da un'assemblea in scadenza o qualcosa del genere. E questa volta Durnwalder, il Kaiser, il sicuro rieletto presidente della Giunta, non si farà prendere in contropiede.

Credo siano della stessa mia opinione gli amministratori di "Latemar Carezza Srl": sul costone Ratschiegler, nell'area dove dovrebbe sorgere l'impianto bocciato, sono comparsi pali di misura, con sopra segnate le quote, la posizione della progettata stazione in quota e dei vari piloni e altri dati. Ma anche Thomas Pardeller, anima del comitato Pro Catinaccio, veglia: fotografa i pali e scrive al quotidiano Alto Adige.

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Rosengarten/Catinaccio dalla strada per Ritten/Renon - Il paretone all'estrema destra è la Rotwand, la parete rossa, in italiano Roda di Vael.

E' di oggi infatti un comunicato a firma del Comitato, che in sintesi dice:
«Al Ratschiegler sono comparsi pali di misura per il progettato impianto di risali­ta. Bocciato dal consiglio pro­vinciale, si tenta adesso la strada dei fatti compiuti. Vogliamo ricordare che ta­le impianto non ha alcuna au­torizzazione ufficiale, che non è previsto dal "piano pro­vinciale delle piste da sci" e che neppure vi sarà inserito, visto che il consiglio provin­ciale, nella seduta del 30 set­tembre scorso, ha respinto il progetto con ampia maggio­ranza, incaricando la giunta provinciale di respingere la proposta della società "Late­mar-Carezza Srl [...]

Evidentemente la "Late­mar-Carezza Srl" non si rasse­gna e, dopo la sonora boccia­tura del consiglio provincia­le, cerca di passare ai fatti compiuti piantando numero­si pali di misura sull'area in­teressata. In questo modo, la società dimostra di non aver alcun rispetto verso le deci­sioni di un'assemblea legisla­tiva democraticamente eletta e di farsi beffa dell'intero pro­getto Unesco, che la sua pista comprometterebbe gravemen­te. [...]»

Mai abbassare la guardia, questi non aspettano che un momento di distrazione.

Qui le puntate precedenti.

Fonti: Quotidiano Alto Adige di oggi
Blog di Riccardo Dello Sbarba

4 commenti:

  1. certo che se la SVP prende i voti dei bolzanini di lingua italiana (non credo ci siano così tanti altri italiofoni nel resto della provincia) vuol proprio dire molto!

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  2. Ma dico -da uomo di pianura- il riscaldamento globale non aiuta nemmeno a prevenire questi scempi?

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  3. .mau. sai, i partiti italiani sono frammentati, poco propositivi, litigiosi, lagnosi. La SVP fa.
    E nella maggior parte dei casi fa indifferentemente per italiani e per tedeschi: l'autonomia, ben amministrata, ha portato vantaggi a tutti.

    E IMO il malessere degli italiani e' anche cavalcato dalla politica, soprattutto di destra, e dai media. Peraltro il disaccordo etnico esiste solo molto marginalmente, fa pero' comodo alla SVP per continuare a ergersi a paladino della minoranza oppressa, ai partiti italiani per cercare di coagulare attorno a loro un elettorato sparso, perdendo di vista le cose serie e sbagliando moltissimo.

    ti sonsiglierei, a questo proposito, un bel libro di un giornalista altoatesino, che mi trova piuttosto in sintonia: "Spaesati" di lucio giudicenadrea

    http://tinyurl.com/5ck7ju

    non e' facile capire questa realta' nemmeno per chi ci abita.

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  4. meristemi (gran bel blog il tuo!), il buonsenso vorrebbe ma quando fai l'imprenditore con una valanga di soldi pubblici, e il guadagno e' tuo (e dell'indotto, e'vero) ma il rischio dei cittadini (le societa' impiantistiche sono sempre piene di debiti ai quali fa fronte l'ente pubblico) non c'e' riscaldamento globale che tenga, ne' buonsenso, ne' ambiente.

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