mercoledì 18 giugno 2008

Caro Primo, caro Mario

«So bene che fare poesie non è un mestiere tanto serio, ma mi prendo egualmente la libertà di mandarti questa che s'intitola A Mario e a Nuto: Ho due fratelli con molta vita alle spalle, | Nati all'ombra delle montagne. | Hanno imparato l'indignazione | Nella neve di un paese lontano, | Ed hanno scritto libri non inutili. | Come me, hanno tollerato la vista | Di Medusa, che non li ha impietriti. | Non si sono lasciati impietrire | Dalla lenta nevicata dei giorni»

Il resto da bersntol

1 commento:

  1. Quest'essere sopravvissuti all'impietrimento di Medusa e alla "lenta nevicata dei giorni" mi emoziona ogni volta che lo rileggo (non resistito a postare anch'io questo brano, mesi fa, citando Revelli.)

    Grazie per averlo ripreso. Y buen viaje, sargento. Besos a los dos.

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