sabato 9 febbraio 2008

Inferno Makalu

Nives Meroi (fonte internet)

"Non è possibile sopravvivere lassù" queste le parole di Denis Urubko che già il 5 febbraio ha rinunciato alla prima invernale sul Makalu, dopo essere arrivato così vicino alla vetta che gli pareva di toccarla. (fonte Montagna.tv)

E oggi leggo sul sito di Nives Meroi, aggiornato costantemente dalla sorella Leila, le ultime notizie dei nostri due italiani:

"09-febbraio-2008: MAKALU BC
Sono circa le 14 (ora italiana) quando ricevo una telefonata di Nives. Il gruppo si trova al CB, pronto all’evacuazione. Lungi da noi, come sempre, l’intenzione di ‘fare epica’, ma stavolta è davvero il caso di dire che abbiamo raggiunto il limite."

Il vento si è portato via la tenda piazzata a 6500 m e quando gli alpinisti decidono di andare a vedere cosa è successo di tutto il materiale che conteneva, indispensabile per la scalata, ha iniziato a nevicare ed è sceso un bel nebbione costringendoli a rinunciare. Per soprammercato la notte scorsa il vento si è "risucchiato" gran parte del campo base, sparpagliando ovunque viveri e materiale.

"I ragazzi raccontano che erano circa le 20:30 (ora locale) quando, all’interno delle loro tende, si sono letteralmente sentiti sollevare, tanto che il risucchio del vento aveva addirittura tolto loro il fiato, impedendogli per un attimo di respirare." riferisce ancora Leila.

Impossibile farli recuperare dall'elicottero, troppo vento, tempo orribile. Cercheranno in qualche modo di scendere al CB inferiore, dove attenderanno l'arrivo dei portatori.

In mezzo al materiale perso, c'erano anche i pannelli solari che usavano, fra l'altro, per ricaricare il telefono: sarà quindi molto difficile avere loro notizie aggiornate.

Brutta bestia, il Makalu, brutta bestia anche d'estate, figuriamoci d'inverno. Tornate sani e salvi, ragazzi, che è l'unica cosa davvero importante!

2 commenti:

  1. Francesca,
    sono, senza retorica, sempre stato un grande ammiratore delle donne, perchè ritengo che nonostante i passi in avanti che la nostra società ha fatto, rispetto a noi uomini, se la siano dovuta "sfangare" in modo molto più pesante in tutti i campi. A maggior ragione nel mondo alpinistico che per tanti anni è stato profondamente maschilista. Ecco perchè ammiro profondamente Nives Meroi, non solo perchè è una grande alpinista ma anche perchè è una grande persona.
    Guido

    RispondiElimina
  2. Pori cristi, c'erano anche Romano e Luca lassu', ma non se li fila nessuno ;)

    RispondiElimina