Democrazia diretta: ieri i cittadini di Saviore, paese in provincia di Brescia, hanno partecipato a un referendum per decidere le sorti di una malga e di un pascolo.
Il comune è proprietario da secoli di un cascinale, in disuso da 50 anni, e del terreno che lo circonda, situato ai piedi dell'Adamello, in val di Fumo, nel territorio del vicino municipio trentino di Daone. La maggioranza dei votanti ha respinto la proposta dei vicini di casa che offrivano 6,7 milioni di euro per l'acquisto della proprietà, rinunciando così alla realizzazione, fra l'altro, di una centralina idroelettrica che avrebbe reso, secondo i calcoli della Giunta, "500 mila euro di energia ogni anno". Sarà molto difficile, dice costernato il sindaco, per un comune così piccolo reperire in altro modo i quattrini necessari.
Comunque sia, la volontà della maggioranza è chiara: la terra non si vende!
(Fonte: Quibrescia)
evviva!!!!!!!!
RispondiEliminai comuni che ragionano così sono quelli che, dalle mie parti ma non solo qui, hanno affittato alpeggi per decine di migliaia di euro per 1 ANNO a grandi aziende di pianura che, in alcuni casi, non hanno nemmeno monticato del bestiame... ho già spiegato nel mio blog questo perverso meccanismo.
...ora però spero che la prossima estate qualcuno DEL POSTO salga con gli animali in quella malga...
E' la prima cosa alla quale ho pensato anch'io, Marzia: ora che han deciso di tenersela, quella malga, speriamo pensino anche a "cargarla" (caricarla, monticarla) che altri 50 anni di abbandono fan solo tristezza e non rendono a nessuno.
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