giovedì 8 novembre 2007

Tararà

Tararà: dal francese tarare.

"Voce onomatopeica che riproduce il suono-rumore della macchina vaglio ventilatore: le sementi da trattare disposte in velo sottile sono investite da una corrente d'aria che le separa dalle impurità e dispone i semi secondo il loro peso specifico, la loro forma, la loro dimensione."

Tararà è una scoperta: un piccolo editore di Verbania, specializzato in libri di montagna. Non solo guide sul Verbanese, Valgrande e dintorni, ma storia, storie, tradizioni, architettura alpina, fotografie, letteratura, linguistica, studi rigorosi.

Non ho visto nel catalogo on line un testo che non comprerei al volo.

Ho appena terminato la lettura di "Una passeggiata sotto la pioggia alpina" prima traduzione assoluta in italiano (con testo originale a fronte!) di un'opera di Franz Böni, misterioso scrittore svizzero tedesco, che non concede interviste, non compare sui media, "non firma petizioni" e per il quale "Il silenzio è diventato il soggetto della mia vita."

E' un libro di racconti ambientati in montagna, ma non la montagna delle imprese alpinistiche né quella delle cartoline: non ci sono eroi in queste storie, solo piccole persone qualunque in lotta per la sopravvivenza e contro l'omologazione, figurine borderline che non hanno nulla di romantico incastonate in un ambiente aspro e faticoso, sia in campagna che in paese o in fabbrica, sempre in attesa della catastrofe incipiente e descritte con un linguaggio asciutto ed essenziale.

Non ci sono happy end nelle sue storie, forse non ci sono nemmeno end: lasciano un gusto amaro e sospeso e una cupa malinconia.

3 commenti:

  1. ma lo sai che scrivi proprio bene? Se fossi esperta di enogastronomia ti proporrei una rubrica su Lavinium (www.lavinium.com)

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  2. Ma grazie, RoVino :) commossa.

    Sai piuttosto che stavo meditando da tempo di inserire ogni tanto una ricetta tradizionale, ma non i soliti canederli u.s.w., quelle legate alla storia del cibo dei nostri contandini di montagna, magari con un po' di storia dei prodotti usati e del perché.

    Che so, lo smacafam trentino, la torta di colostro o la mosa, el tonco de pontesèl... ecco una cosa cosi'.

    Che ti pare? ha senso?

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  3. Cavolo, mi piacerebbe davvero che lo facessi per lavinium, non scherzo. Non ho mai avuto interesse a pubblicare ricette, ho anche rifiutato la proposta di alcuni gastroscrittori (non esiste il termine ma mi aggrada molto) perché non mi convinceva la cosa.
    Ma se tu scrivessi ricette come scusa per raccontare storia e cultura della tua regione mi piacerebbe parecchio.
    Riflettici e fammi sapere, da domani sono a Merano.
    Credo che riuscirò a leggerti se mi scrivi qui:
    staff@lavinium.com

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